Il fenomeno dell’immigrazione in Puglia

21.11.2013

Il numero degli immigrati nella regione è in aumento ma l’integrazione resta ancora bassa

Cresce il numero degli immigrati in Puglia ma il potenziale d’integrazione è ancora basso, soprattutto a causa delle difficoltà che gli stranieri incontrano nel trovare lavoro.

Per quanto riguarda il grado d’inserimento sociale, la Puglia è quasi a metà della graduatoria nazionale, grazie ai soddisfacenti livelli di accessibilità degli stranieri al mercato immobiliare, alla buona istruzione liceale degli studenti stranieri e alla discreta conoscenza della lingua italiana. Tra le province pugliesi che si collocano meglio dal punto di vista dell’inserimento sociale figurano Brindisi, Lecce e Taranto.

Sul fronte dell’inserimento occupazionale, invece, la Puglia è all’ultimo posto tra le regioni italiane. Questo dato così negativo è dovuto soprattutto alla bassa percentuale di stranieri tra gli occupati e alla discontinuità dei rapporti di lavoro degli immigrati, che comporta la conseguente riduzione dei loro permessi di soggiorno.

La Puglia registra anche un basso indice di attrattività territoriale, che misura la capacità di un territorio di attirare e trattenere la popolazione immigrata; la provincia più attrattiva è Lecce mentre Brindisi è fanalino di coda.

Sono questi alcuni dati contenuti nel capitolo dedicato alla Puglia del “Dossier Statistico Immigrazione 2013 - Dalle discriminazioni ai diritti”, curato dal Centro Studi Idos e patrocinato da Unar e presentato in varie località d’Italia, tra cui Bari, il 13 novembre scorso.

Categorie: Nuove rilevazioni, studi, ricerche | Popolazione | Puglia

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