L’economia della Puglia 2013

Pubblicato il rapporto della Banca d’Italia sull’economia pugliese
È disponibile online il rapporto L’economia della Puglia, a cura della Banca d’Italia, che descrive l’economia pugliese e le dinamiche economiche locali.
Nel 2012 il valore aggiunto in Puglia è tornato a diminuire per la contrazione della domanda interna e per il rallentamento di quella estera, segnando l'arresto della già scarsa ripresa del biennio precedente.
Sono le esportazioni a sostenere ancora il fatturato industriale, anche se sono calate le vendite all’estero dei settori del Made in Italy e soprattutto della siderurgia, che ha risentito del blocco della vendita dei prodotti dello stabilimento Ilva. Comunque, dall’inizio della crisi nel 2008 le esportazioni pugliesi sono aumentate in misura maggiore rispetto al resto del Paese.
La capacità innovativa delle imprese, in linea con quella delle regioni meridionali, è ancora bassa rispetto all’Italia, a causa della riduzione degli investimenti da parte del settore privato, a sua volta collegata alle piccole dimensioni aziendali.
Nel mercato del lavoro, in presenza di un numero di occupati stazionario, le ore lavorate sono diminuite meno intensamente rispetto al Mezzogiorno e all'Italia, comportando un aumento dei contratti part time, una riduzione del lavoro straordinario e un ricorso maggiore agli ammortizzatori sociali. Il tasso di disoccupazione è cresciuto, soprattutto per effetto della maggiore presenza di uomini alla ricerca di un lavoro dopo averlo perso e di donne senza precedenti esperienze di lavoro in cerca di occupazione.
Nel 2012 si è arrestata la crescita del credito all'economia. I prestiti alle imprese hanno risentito della debolezza della domanda, soprattutto di quella legata agli investimenti. Le banche hanno avuto comportamenti differenti a seconda del profilo di rischio delle singole aziende. Anche a seguito della debole domanda di acquisto di abitazioni, il numero dei mutui erogati si è più che dimezzato. Durante la crisi i debiti delle famiglie per un mutuo, per credito al consumo o per entrambe le cause sono aumentati in Puglia più rapidamente che nelle altre aree del Paese. I tassi d'interesse, in crescita fino al primo trimestre, sono diminuiti nei mesi successivi. La recessione ha portato a un aumento dei prestiti in sofferenza e di quelli erogati nel settore manifatturiero e delle costruzioni. Nel corso dell’anno è continuata la crescita dei depositi bancari ed è diminuita quella delle obbligazioni, anche se il dato rimane positivo..
Il livello della spesa sanitaria è inferiore alla media nazionale e persistono gravi problemi nell'erogazione dei servizi. Nel 2012, infine, aumenta ulteriormente la spesa finanziata dai fondi strutturali europei, che è superiore a quella delle altre regioni meridionali.
Categorie: Imprese: struttura e competitività | Puglia