Stima delle grandezze macroeconomiche in Trentino

03.09.2025

L’Ispat presenta i dati riferiti al 2024

Il nuovo report predisposto dall’Ispat presenta la stima della dinamica dei principali aggregati economici per il Trentino per l’anno 2024. Gli aggregati presi in considerazione sono: il prodotto interno lordo (Pil), i consumi finali interni, gli investimenti, l’interscambio commerciale e la dinamica trimestrale del valore aggiunto.

Nonostante il rientro dell’inflazione e la progressiva normalizzazione della politica monetaria, il contesto geopolitico continua a essere caratterizzato da incertezza e instabilità. Oltre al permanere dei conflitti in Ucraina e nell’area israelo-palestinese, si sono aggiunte le tensioni legate agli annunci da parte della politica statunitense in materia di dazi. In uno scenario di generale rallentamento dell’economia mondiale, in Italia il Pil reale cresce, come nel 2023, dello 0,7%, pari a due decimi di punto percentuale in meno dell’area dell’euro (+0,9%). La crescita è trainata da più componenti, tra cui i consumi delle famiglie (+0,2%), gli investimenti fissi lordi (+0,1%), i consumi collettivi (+0,2%) e le esportazioni nette (+0,4%).

Nonostante un contesto macroeconomico incerto e debole, l’economia provinciale nel corso del 2024 prosegue la sua fase espansiva. La crescita stimata del Pil è dello 0,8% in termini reali, in linea con la media italiana. In termini di livello, il Pil provinciale dovrebbe sfiorare i 26 miliardi di euro, con un incremento di quasi 5 miliardi di euro rispetto al 2019.

Il Trentino si colloca su un livello di crescita in linea rispetto allo scenario tracciato da Istat per le diverse ripartizioni territoriali. La stima anticipata per il Trentino è superiore di sei decimi di punto alla stima per il Nord-est (+0,2%) e si posiziona immediatamente alle spalle della crescita stimata per le regioni del Centro, del Nord-ovest e del Mezzogiorno (+0,9%).

Il rallentamento degli scambi internazionali incide sulla crescita dell’export trentino, che nel 2024 rimane sostanzialmente stazionario (+0,1% a valori correnti e una variazione nulla in volume, mantenendosi sul livello di 5,3 miliardi di euro). Il rallentamento dell’attività produttiva manifatturiera impatta sulla dinamica delle importazioni, che presentano volumi in calo (-1,2%).

Dal lato dell’offerta, il valore aggiunto della manifattura è ancora in flessione (-0,3%) a causa della debolezza dell’attività produttiva e del rallentamento del commercio mondiale; in calo anche l’agricoltura (-6,8%). Prosegue la fase positiva dei servizi alle imprese e dei servizi non di mercato, mentre è più stagnante l’andamento del commercio, condizionato dal rallentamento della spesa delle famiglie (nel complesso il valore aggiunto dei servizi è stimato in crescita dell’1,1%).

Categorie: Diffusioni di nuovi dati | Conti nazionali | Trento | Provincia autonoma di Trento

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