La domanda di lavoro a Lucca, Massa Carrara e Pisa
La Cciaa pubblica i dati relativi al III trimestre del 2025
L’Istituto studi e ricerche della Cciaa Toscana Nord-Ovest pubblica un report sulla domanda di lavoro in provincia di Lucca, Massa-Carrara e Pisa nel periodo luglio-settembre di quest’anno. Nelle province di Lucca, Massa-Carrara e Pisa, tra luglio e settembre 2025, i lavoratori richiesti dalle imprese sono oltre 21 mila, di cui quasi 9 mila nel solo mese di luglio.
Nel trimestre in esame la previsione delle assunzioni da parte delle imprese lucchesi con dipendenti arriva a 9.040 unità. Resta su livelli elevati il divario tra domanda e offerta di lavoro, con difficoltà di reperimento delle figure professionali dichiarate nel 48% dei casi, un valore in aumento di 4 punti nel raffronto con il trimestre precedente (aprile-giugno).
La difficoltà di trovare le figure professionali cercate dipende soprattutto dal ridotto numero di candidati (31%) e dalla loro inadeguatezza in termini di conoscenze e competenze (13%).
La domanda di lavoro nel terzo trimestre registra una diminuzione delle richieste del comparto dell’industria (-4%), per 100 unità in meno, mentre le aziende dei servizi prevedono una crescita tendenziale (+6%), con 380 unità in più. In conseguenza dei suddetti andamenti, la richiesta di lavoratori proveniente dall’industria si ferma a 2.580 unità, mentre quella prevista dai servizi arriva a quota 6.230. In aggiunta, 230 assunzioni sono programmate nel settore primario (agricoltura, silvicoltura, caccia e pesca).
Nel periodo luglio-settembre 2025 le assunzioni delle imprese apuane raggiungono quota 3.860. Le imprese della provincia risentono ancora dell’elevata difficoltà di reperimento di personale provvisto delle conoscenze e competenze richieste, che si attesta al 50% delle entrate in programma, un valore in aumento di 3 punti percentuali rispetto al precedente trimestre aprile-giugno. Nel 30% dei casi la difficoltà è dovuta alla mancanza di candidati, nel 17% a una loro preparazione inadeguata e nel 4% ad altri motivi.
Al 43% delle figure ricercate viene chiesto di aver maturato una precedente esperienza nel settore e al 21% un’esperienza specifica nella professione; un’esperienza generica, invece, è sufficiente nel 23% dei casi, mentre per il 14% delle assunzioni non è richiesto alcun tipo di esperienza. Delle 3.860 entrate programmate nel trimestre il 34% (1.300 unità) proviene dall’industria, il 65% (2.500 unità) dai servizi e l’1% dall’agricoltura, silvicoltura, caccia e pesca (60 unità).
Le assunzioni di personale programmate dalle imprese pisane nel terzo trimestre 2025 arrivano a 8.540 unità. Si conferma su livelli elevati, anche in quest’area, il divario tra domanda e offerta di lavoro, con difficoltà di reperimento dichiarate per il 52% delle assunzioni previste nel trimestre, un valore in aumento di 2 punti percentuali rispetto al periodo aprile-giugno. Tra le principali cause dello iato tra domanda e offerta di lavoro si confermano il ridotto numero di candidati (34%) e la loro inadeguatezza in termini di conoscenze e competenze (15%).
Aver maturato una precedente esperienza nel settore è un requisito richiesto dalle imprese nel 41% dei casi, anche se viene considerata importante un’esperienza nella professione (22%) o anche solo generica (21%). Solamente al 16% delle figure professionali in entrata non è richiesta alcuna esperienza pregressa.
La dinamica dei comparti nel trimestre luglio-settembre 2025, infine, registra la diminuzione della domanda di lavoro dell’industria (-7%, per -190 unità), con una previsione complessiva di 2.540 ingressi e, al contempo, una crescita della richiesta delle imprese dei servizi (+3%, +140 unità), che arriva a quota 5.660 entrate. In aggiunta, 330 assunzioni sono programmate nel settore primario (agricoltura, silvicoltura, caccia e pesca).
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