I servizi socio educativi per la prima infanzia in Trentino

07.07.2025

L’Ispat presenta i dati relativi all’anno educativo 2023/2024

Il nuovo report predisposto dall’Ispat presenta i risultati dell’indagine sui servizi socio-educativi rivolti alla prima infanzia (bambini fino ai tre anni), condotta dall’Istituto stesso. Sono rese disponibili anche le tavole di dettaglio.

L’anno educativo 2023/2024 registra la presenza di 104 servizi di nido con una capacità ricettiva che a fine anno è di 3.948 posti. La distribuzione territoriale dell’offerta rimane caratterizzata dalla concentrazione di quasi metà dei servizi nelle aree delle due città maggiori (28 servizi per 1.207 posti nel Territorio Val d’Adige e 18 servizi con 851 posti in Vallagarina).

Nel periodo considerato (escluso il mese di agosto) la media degli iscritti è di 3.858 bambini, con la punta di 3.900 iscritti nei mesi di aprile e maggio. La quota di bambini con cittadinanza straniera è pari al 7,8% degli iscritti (di poco superiore al 7,3% dell’anno precedente); nella quasi totalità si tratta di bambini nati in Italia (93,7%).

Delle complessive 3.690 domande presentate dalle famiglie per l’inserimento dei bambini nel servizio di nido, il 9,6% è decaduto per decisione delle famiglie stesse e l’1,4% è stato annullato d’ufficio. Delle restanti 3.284 richieste, il 67,8% ha ottenuto una risposta positiva.

Sul territorio provinciale la domanda espressa dalle famiglie viene completamente soddisfatta solo nella Val di Fassa con l’apertura del primo nido. Diverse comunità coprono almeno l’80% delle richieste: il Territorio Val d’Adige (93,5%), la Valle di Fiemme (93%), le Giudicarie (92,2%), la Vallagarina (89,3%), il Primiero (87,5%), gli Altipiani Cimbri (83,6%) e la Valle di Cembra (80,2%). Invece, al di sotto del 50% si trovano la Valsugana e Tesino (43,6%) e la Val di Sole (41,8%).

Nel confronto nazionale, la quota maggiore di copertura del servizio (misurata dal rapporto tra i posti disponibili – a titolarità sia pubblica che privata – e i bambini residenti d’età inferiore a tre anni) si registra in Umbria (46,5%), Emilia-Romagna (43,1%), Valle d’Aosta (43%), Trentino (41,2%) e Toscana (40,7%). La media nazionale è del 30%, al di sotto della soglia del 33% fissata nei livelli essenziali delle prestazioni (Lep) da garantire entro il 2027.

Categorie: Diffusioni di nuovi dati | Istruzione e formazione | Trento | Provincia autonoma di Trento

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