La spesa pensionistica in Trentino
L’Ispat presenta i dati dell’anno 2023
In un nuovo report l’Ispat aggiorna i dati relativi alla consistenza e alla dinamica della spesa pensionistica registrata in Trentino nell’anno 2023. Tali informazioni sono il risultato delle elaborazioni condotte sui dati relativi ai trattamenti pensionistici del “Casellario centrale dei pensionati” gestito dall’Inps.
Nel 2023 in Trentino sono stati erogati 195.538 trattamenti pensionistici per una spesa complessiva pari a 3.344 milioni di euro, in aumento in termini nominali dell’8,3% rispetto all’anno precedente. L’incidenza della spesa pensionistica sul Pil sale al 13,3% (+0,3 punti percentuali su base annua).
L’importo medio annuo delle pensioni è di 17.103 euro, 1.299 euro in più rispetto all’anno precedente (+8,2%). La crescita delle pensioni è stata superiore a quella dell’inflazione (+5,4%).
Le pensioni di vecchiaia e anzianità e le pensioni ai superstiti incidono rispettivamente per l’80,9% e il 12% della spesa pensionistica complessiva; residuale è il peso delle pensioni assistenziali (3,1%), delle pensioni di invalidità (2,8%) e delle pensioni indennitarie (1,2%).
Gli importi della pensione di vecchiaia e anzianità evidenziano un gap di genere consistente. Gli uomini percepiscono mediamente 25.078 euro e le donne 15.193 euro, con una differenza pari al 39,4% in sfavore delle donne.
I beneficiari nel 2023 risultano 146.334, 1.057 unità in più rispetto al 2022, una quota pari al 26,9% della popolazione complessiva. In media ognuno percepisce 22.854 euro all’anno (1.589 euro in più rispetto al 2022). Il numero dei beneficiari è inferiore al numero di prestazioni pensionistiche in quanto uno stesso soggetto può percepire più di un trattamento pensionistico.
Le donne sono il 50,8% dei soggetti beneficiari di pensioni e percepiscono in media una quota inferiore dei redditi pensionistici: 18.829 euro contro 27.004 euro degli uomini.
Il 22,9% dei beneficiari dispone di un reddito da pensione inferiore ai 1.000 euro mensili (2,9 punti percentuali in meno rispetto al 2022); il 31,6% delle donne riceve meno di 1.000 euro al mese a fronte del 13,8% degli uomini.
Quattro beneficiari su cinque (80,6%) hanno più di 64 anni e più della metà dei beneficiari (53,2%) ha un’età compresa tra 65 e 79 anni.
Considerando il reddito medio da pensione sulla base della residenza del beneficiario, nel Territorio della Val d’Adige si percepiscono i redditi medi da pensione più elevati (26.029 euro). Per contro, la Comunità della Valle di Cembra risulta l’area con le pensioni medie più basse (20.533 euro).
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