Online il focus Gender Gap

13.03.2025

Almalaurea diffonde l’edizione 2025

AlmaLaurea diffonde il Focus Gender Gap 2025, che confronta i livelli formativi e la condizione professionale di donne e uomini, con un focus sui laureati nelle discipline Science, Technology, Engineering, Mathematics (STEM). Il Focus Gender Gap si basa sull’elaborazione dei dati derivati dal Rapporto sul profilo dei laureati e dal Rapporto sulla condizione occupazionale dei laureati, realizzati da AlmaLaurea.

Tra i laureati del 2023 è nettamente più elevata la presenza della componente femminile (60%). La quota di donne che si laureano in corso, inoltre, è pari al 64% contro il 57,9% degli uomini. Le donne ottengono anche il voto medio di laurea più alto, pari a 104,8 su 110 rispetto al 102,9 degli uomini.

Le donne provengono in misura maggiore da contesti familiari meno favorevoli sia dal punto di vista culturale che socioeconomico, come indica il fatto che il 28,8% di loro ha almeno un genitore laureato rispetto al 35,2% degli uomini. Inoltre, le donne sono meno coinvolte dal fenomeno dell’ereditarietà del titolo di laurea (conseguimento della stessa laurea dei genitori) e, guardando all'aspetto socioeconomico, solo il 20,9% di loro proviene da una famiglia di estrazione sociale elevata rispetto al 24,8% degli uomini. 

Nel mercato del lavoro si osservano ancora notevoli disuguaglianze di genere. Infatti, tra i laureati di secondo livello, a cinque anni dal conseguimento del titolo, il tasso di occupazione è dell’86,8% per le donne e del 90,2% per gli uomini. Anche nella retribuzione sussiste un divario. Infatti, tra i laureati che lavorano a tempo pieno, le donne dichiarano di percepire 1.711 euro netti mensili rispetto ai 1.927 euro degli uomini, con un differenziale del 12,6%.

Tra i laureati STEM, la componente maschile (58,6%) è più elevata di quella femminile (41,4%), anche se negli ultimi anni questa differenza è andata riducendosi. Le donne in possesso di una laurea STEM, comunque, ottengono un voto medio di laurea più alto (104,5 su 110) di quello degli uomini (102,6 su 110) e una migliore riuscita in termini di regolarità negli studi, col 58,1% delle donne che conclude gli studi nei tempi previsti rispetto al 52,7% degli uomini.

Anche tra i laureati STEM si osservano divari di genere a sfavore delle donne, per quanto riguarda sia il tasso di occupazione (90,1% per le donne e 92,6% per gli uomini) sia la retribuzione, con gli uomini che percepiscono il 12,6% in più delle donne. L’analisi, tuttavia, mostra che questi dislivelli si riducono nel corso del tempo. Ne 2019, infatti, tra i laureati STEM il differenziale relativo al tasso di occupazione era più del doppio (-5,9 punti percentuali sempre a svantaggio delle donne) mentre la retribuzione percepita dagli uomini era del 19% in più.

Categorie: Diffusioni di nuovi dati | Istruzione e formazione | Consorzio interuniversitario AlmaLaurea

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