Matrimoni, separazioni e divorzi in Trentino
L’Ispat presenta un’analisi degli ultimi due decenni
L’Ispat presenta un report sulla dinamica di matrimoni, separazioni e divorzi in Trentino negli ultimi vent’anni. Sono messi a confronto anche i territori dell’Alto Adige, del Nord-est e dell’Italia. Nel 2022 si sono celebrati in Trentino 1.549 matrimoni, il 18% in più rispetto all’anno precedente, l’11,6% in più in confronto al 2019, prima della crisi pandemica (durante la quale molte coppie hanno rinviato le nozze), e in linea con la media 2012-2019.
In generale, il numero di matrimoni celebrati è in forte contrazione da più di vent’anni. Se nel 2004 si celebravano in Trentino 37,3 matrimoni ogni 10 mila abitanti (1.823 coppie di sposi su 488.099 residenti), nel 2022, ossia quasi vent’anni dopo, il dato scende a 28,6 matrimoni ogni 10 mila abitanti. Nel Nord-est e in Italia questa misura della nuzialità è simile (rispettivamente 30,2 e 32 matrimoni ogni 10 mila abitanti), mentre in Alto Adige è superiore (43,7 ogni 10 mila abitanti).
In Trentino i matrimoni celebrati con rito civile crescono da 730 nel 2004 a 1.081 nel 2022 (+48,1%), mentre i matrimoni con rito religioso calano nello stesso periodo da 1.093 a 468 (-57,2%). Dal 2010 i matrimoni civili superano quelli religiosi e nel 2022 costituiscono il 69,8% del totale (56,4% in Italia, 74,6% in Alto Adige).
L’aumento dell’instabilità coniugale contribuisce alla diffusione delle seconde nozze: dal 2004 al 2019 in Trentino gli uomini risposati crescono dall’8,5% al 17,4% degli sposi, mentre le donne risposate aumentano dal 9,1% al 17,9% delle spose. Questa dinamica è comune al resto del Paese.
Le separazioni coniugali nel 2022 sono 668 (-20,4% rispetto al 2021) e i divorzi 640 (-13,3%), leggermente al di sotto delle medie 2012-2019. Dal 2007 al 2022 i divorzi aumentano in termini relativi sia in Trentino (da 10,3 a 11,8 ogni 10 mila abitanti), sia soprattutto sul piano nazionale (da 8,7 a 14 ogni 10 mila abitanti), mentre restano perlopiù stabili in Alto Adige (9,7 ogni 10 mila abitanti). Nello stesso periodo le separazioni in Trentino diminuiscono in termini relativi (da 14,9 a 12,3 ogni 10 mila abitanti), anche se con un andamento non lineare.
Dal 2015 la nuova normativa (Decreto legge 132/2014 e Legge 55/2015) ha reso più semplice e rapido il processo di scioglimento del matrimonio: nel 2022 le procedure extragiudiziali in Trentino corrispondono al 22,8% delle separazioni (152 su 668) e al 33% dei divorzi (211 su 640), a fronte di percentuali nazionali simili (rispettivamente 24,8% e 28,9%).
L’avvio del processo di scioglimento del matrimonio pone in essere due questioni fondamentali, ossia l’affido dei figli e l’assegnazione dell’abitazione. In Trentino nel 2021 la presenza di affidi riguarda il 61% delle separazioni e il 40,5% dei divorzi, quasi sempre definiti in procedimenti giudiziali. Dall’entrata in vigore della Legge 54/2006 l’affido condiviso costituisce la modalità principale, sia per le separazioni sia per i divorzi, con percentuali che superano il 90% sia in Trentino sia nei territori di riferimento. La parte residuale di affidi non condivisi è principalmente a carico della madre.
Se si esplora l’estensione dell’instabilità coniugale attraverso l’incidenza delle persone divorziate nella popolazione, si nota una concentrazione di questa condizione nelle fasce della mezza età. Tra 55 e 59 anni quasi una persona su dieci è divorziata, mentre nelle fasce contigue, dai 50 ai 64 anni, le quote rimangono superiori all’8%.
Categorie: Attività di rilevazione | Popolazione | Trento | Provincia autonoma di Trento