I prezzi al consumo a Palermo, Messina e Siracusa

I tre Comuni diffondono i dati Nic relativi a settembre 2024

Il Comune di Palermo, il Comune di Messina e il Comune di Siracusa aggiornano i dati comunali della rilevazione mensile sui prezzi al consumo, effettuata per conto dell'Istat, svolgendo un’analisi dell’andamento degli indici dei prezzi per settore a livello territoriale.

Dal report diffuso dal Comune di Palermo emerge che nel mese di settembre 2024 l’indice dei prezzi al consumo (Nic) è pari a 124,7, con una variazione tendenziale pari a 1,1% e congiunturale pari a 0,5%. Rispetto all’anno precedente, i capitoli di spesa che registrano tassi di crescita sono servizi ricettivi e di ristorazione (+7,9%), bevande alcoliche e tabacchi (+3,5%), ricreazione, spettacoli e cultura (+1,7%), prodotti alimentari e bevande analcoliche (+1,4%). In diminuzione, invece, comunicazioni (-4,6%), trasporti (-2,4%), abitazione, acqua, elettricità e combustibili (-1,5%).

Nel comunicato pubblicato dal Comune di Messina si legge che a settembre 2024 il valore dell’indice (Nic) pari a 123,5, con una variazione tendenziale pari a 0,7% e congiunturale pari a -0,6%. Crescono rispetto all’anno precedente servizi ricettivi e ristorazione (+3,4%), abbigliamento e calzature (+3,2%), bevande alcoliche e tabacchi (+2,9%), ricreazione, spettacoli e cultura (+1,8%), istruzione (+0,9%), prodotti alimentari e bevande analcoliche (+0,8%), servizi sanitari e spese per la salute (+0,8%). Decrescono, invece, abitazione, acqua, elettricità e combustibili (-1,1%), trasporti (-2,7%) e comunicazioni (-4,6%).

Dal report diffuso dal Comune di Siracusa si evince che a settembre 2024 il valore dell’indice dei prezzi al consumo (Nic) è pari a 126,7, con una variazione tendenziale pari a 1,6% e congiunturale pari a -0,2%. Le divisioni di spesa che registrano un aumento rispetto all’anno precedente sono servizi ricettivi e di ristorazione (+5,2%), bevande alcoliche e tabacchi (+3,2%), prodotti alimentali e bevande analcoliche (+2,6%), abbigliamento e calzature (+2,2%), ricreazione, spettacoli e cultura (+1,9%), servizi sanitari e spese per la salute (+1,9%). Invece, sono in diminuzione comunicazioni (-4,4%), trasporti (-1,7%), abitazione, acqua, gas, elettricità e combustibili (-1,2%).