Gli scambi agroalimentari dell’Ucraina
L’Ismea diffonde un rapportocon dati aggiornati al 2023
Il conflitto in Ucraina non ha impattato in maniera significativa sul potenziale produttivo agricolo del paese, ma ha avuto effetti rilevanti sugli scambi con l'estero, modificando le rotte commerciali. È quanto emerge dal rapporto Gli scambi agroalimentari dell’Ucraina, a cura dell’Ismea.
Nel rapporto si legge che i quantitativi dei principali prodotti di esportazione dell'Ucraina - mais, olio greggio di girasole e frumento tenero - di cui il paese è uno dei principali fornitori a livello globale, si sono mantenuti su livelli considerevoli, seppure con andamenti altalenanti. Sono invece cambiate in modo rilevante le geografie di destinazione, con una sensibile riduzione delle spedizioni nei paesi extra-Ue e un aumento significativo di quelle nell'Unione europea, in particolare nei paesi confinanti come Polonia e Romania. Il cambiamento è causato anche dall’impossibilità di effettuare il trasporto in sicurezza via mare delle derrate agricole in partenza dai porti ucraini.
Nel dettaglio, le spedizioni all'estero di mais, che nell'ultimo quinquennio hanno riguardato un quantitativo medio annuo di poco più di 27 milioni di tonnellate per un controvalore di 4,8 miliardi di euro, nel 2023 raggiungono nell'Ue un'incidenza del 58%, che era invece pari al 30% nel 2021. Analogamente, le esportazioni di olio greggio di girasole (mediamente 5 milioni di tonnellate annue per un corrispettivo valutario di circa 4 miliardi di euro), ricoprono nell'Ue una quota che sale dal 30% del 2021 a oltre il 50% del 2023. Riguardo al frumento tenero, di cui l'Ucraina esporta 17 milioni di tonnellate annue per un valore di 3,2 miliardi di euro, la variazione è ancora più rilevante. Nel 2021, infatti, l'Unione europea era destinataria di appena il 2% dei volumi di export mentre nel 2023 questa quota sale al 51%. Al contrario, subiscono una drastica riduzione le spedizioni verso i paesi extra-Ue, con una significativa contrazione dei flussi diretti in Egitto, Indonesia, Bangladesh e Turchia, che assorbivano nel 2021 il 98% dell'export ucraino di grano e sono scesi adesso al 49%. Anche l'Italia ha più che quadruplicato i suoi acquisti di frumento dall'Ucraina, passati da 121 mila tonnellate del 2021 a 589 mila del 2023.
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