I programmi occupazionali a Lucca, Massa-Carrara e Pisa
La Cciaa pubblica i dati relativi a maggio 2024
La Camera di commercio Toscana Nord-Ovest pubblica un report sulla domanda di lavoro in provincia di Lucca, Massa-Carrara e Pisa a maggio di quest’anno.
Le assunzioni che le imprese delle province di Lucca, Massa-Carrara e Pisa programmano di effettuare nel mese di maggio 2024 sono 900 in più rispetto dell’anno precedente (+10%). La crescita è attribuibile in particolare al settore dei servizi, dove sale la domanda del commercio e soprattutto del turismo.
La dinamica della domanda delle imprese lucchesi resta positiva anche nel mese di maggio 2024, con 4.370 entrate programmate, un valore in aumento del 13% rispetto a un anno fa, quando la richiesta era stata di 3.880 unità.
Considerando la preferenza di genere, per il 34% delle richieste le imprese richiedono figure di sesso maschile mentre solo il 24% è riferito a donne. Per il 43% delle assunzioni programmate, comunque, il genere non è considerato un fattore di selezione dei profili desiderati dalle imprese, che ritengono tale distinzione indifferente ai fini della scelta dei candidati.
A Massa-Carrara è prevista l’assunzione di 1.650 persone, un valore in leggera crescita (+50 entrate; +3%) nel raffronto con lo stesso mese dell’anno precedente, quando le entrate erano state 1.600.
Con riferimento alla domanda di lavoro delle imprese apuane in base al genere, a maggio il 34% del totale delle richieste programmate fa riferimento alla componente maschile, mentre il 24%, dieci punti percentuali in meno, vede una preferenza per il genere femminile. Per il restante 42% delle entrate previste, invece, non è espressa una preferenza di genere da parte delle imprese.
Le imprese pisane richiedono 3.520 lavoratori nel mese di maggio, un valore in decisa crescita rispetto a un anno fa (360 unità in più, +11%).
Le assunzioni delle imprese pisane mostrano una preferenza per il genere maschile nel 37% dei casi, con una preferenza per il genere femminile che si ferma al 22%. Tale preferenza è dovuta anche all’elevata quota di assunzioni del comparto industriale (manifatturiero e costruzioni). Per il 41% delle entrate previste, comunque, il genere non è considerato un fattore di selezione dei profili desiderati dalle imprese, che ritengono tale distinzione indifferente ai fini della scelta dei candidati.
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