Il mercato del lavoro in Trentino
L’Ispat presenta un report con i dati aggiornati al 2022
L’Ispat presenta un nuovo report, corredato da tavole di dettaglio, con i dati della rilevazione sulle forze di lavoro riferiti al 2022.
Nella pubblicazione si legge che il mercato del lavoro regionale prosegue la crescita iniziata nell’anno precedente, con un aumento dell’occupazione (+2,5%) che si accompagna a un’importante riduzione del numero delle persone in cerca di occupazione (-20%). La somma dei due aggregati, che costituisce lo stock della forza lavoro, si quantifica in oltre 252.700 unità e registra un incremento tendenziale dell’1,4%. Tale crescita si riflette nella riduzione degli inattivi in età lavorativa (-5,8%), che si collocano poco sotto le 95 mila unità.
Nel 2022 in Trentino il tasso di attività è pari al 72,3%, in aumento su base annua di 1,6 punti percentuali. Nel confronto territoriale il valore del tasso di attività si posiziona sullo stesso livello di quello del Nord-est, è più contenuto rispetto al dato rilevato per l’Unione europea (74,5%) e si mantiene significativamente distanziato dalla media nazionale (65,5%).
Il numero degli occupati raggiunge le 243.209 unità, grazie soprattutto all’incremento dei lavoratori indipendenti (+3,2%). Di minore intensità l’aumento dei lavoratori dipendenti (+2,3%), influenzato più dai contratti a tempo determinato (+6,4%) che da quelli a tempo indeterminato (+1,3%). L’incremento degli occupati è imputabile a entrambe le componenti di genere, con intensità simili (+2,4% i maschi, +2,6% le femmine). In ragione di tali dinamiche, il tasso di occupazione complessivo, calcolato per la classe di età 15-64 anni, sale al 69,5%, con un aumento di 2,2 punti percentuali su base annua.
Nel corso dell’anno i giovani (18-29 anni) registrano un aumento dei livelli occupazionali pari all’11,7%, coinvolgendo entrambe le componenti di genere (+12,2% i maschi e +10,9% le femmine). Tale incremento si riflette anche sul tasso di occupazione giovanile della classe 18-29 anni, che si porta al 55,6% (+5,8 punti percentuali rispetto al 2021).
L’incidenza dei Neet (Not in education, employment or training), vale a dire quei giovani tra i 18 e i 29 anni che, indipendentemente dal proprio livello di istruzione, non lavorano e non sono nemmeno impegnati in percorsi di studio o di formazione, è pari al 13,3% dell’intera popolazione giovanile (-6,4 punti percentuali su base annua), un valore inferiore a quello del Nord-est (14,3%), dell’Italia (22,1%) e della media europea (13,8%).
Il tasso di disoccupazione (15-74 anni), infine, raggiunge il livello più basso degli ultimi quattro anni e si attesta al 3,8% (2,8% per i maschi e 5% per le femmine).
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