La spesa pensionistica in Trentino
L’Ispat presenta i dati dell’anno 2022
Il nuovo report dell’Ispat aggiorna i dati sulla consistenza e la dinamica della spesa pensionistica in Trentino nel 2022.
Nel 2022 sono stati erogati 195.479 trattamenti pensionistici nella regione, con una spesa complessiva pari a 3.089 milioni di euro, in aumento del 3,9% rispetto all’anno precedente. L’incidenza della spesa pensionistica sul Pil scende al 12,9%, con un calo di 0,8 punti percentuali su base annua.
L’importo medio annuo delle pensioni è di 15.804 euro, 591 euro in più rispetto all’anno precedente (+3,9%), e la crescita delle pensioni è stata inferiore a quella dell’inflazione (+8,1%).
Le pensioni di vecchiaia e anzianità e le pensioni ai superstiti incidono rispettivamente per l’80,1% e il 12,1% della spesa pensionistica complessiva. Residuale, invece, è il peso delle pensioni assistenziali (3,6%), delle pensioni di invalidità (3%) e delle pensioni indennitarie (1,2%).
Gli importi della pensione di vecchiaia e anzianità evidenziano un gap di genere consistente. Infatti, gli uomini percepiscono 23.519 euro e le donne13.980 euro, con una differenza pari al 40,6% in sfavore delle donne.
Nel 2022 i beneficiari di prestazioni pensionistiche sono 145.277, 1.638 in più rispetto al 2021. In media ogni beneficiario percepisce 21.265 euro l’anno, pari a 566 euro in più rispetto al 2021.
Le donne costituiscono il 51% dei soggetti beneficiari di pensioni e percepiscono in media una quota inferiore dei redditi pensionistici, pari a 17.428 euro, contro i 25.263 euro degli uomini.
Quasi quattro beneficiari su cinque (79,8%) hanno più di 64 anni e poco più della metà dei beneficiari (52,9%) ha un’età compresa tra 65 e 79 anni.
Infine, considerando il reddito medio da pensione sulla base della residenza del beneficiario, nel Territorio della Val d’Adige si percepiscono i redditi medi da pensione più elevati (24.369 euro) mentre la Comunità della Valle di Cembra è l’area con le pensioni medie più basse (19.073 euro).
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