Consumi e tendenze nell'agroalimentare

L’Ismea diffonde due report sui consumi nel settore biologico e sulle tendenze nel settore degli agrumi

L’Ismea pubblica due report sui consumi delle famiglie nell’ambito del biologico e sulle tendenze nel settore degli agrumi.

Nel primo report, intitolato Biologico: acquisti alimentari delle famiglie, si legge che nel 2023 la spesa bio nel circuito domestico sfiora il valore di 3,9 miliardi di euro, con un incremento su base annua del 5,2%, che rafforza la tendenza già avviata nel 2022, dopo lo stop del 2021. Rispetto all'agroalimentare complessivo, che aumenta dell’8,1% in valore e diminuisce dell’1% in volume, gli acquisti bio tengono anche nei quantitativi (+0,2%), registrando rincari a scaffale più contenuti.

Iper e supermercati si confermano il principale canale di acquisto di prodotti biologici, veicolando il 64,6% delle vendite, circa un punto percentuale in più rispetto al 2022, a cui si aggiunge un altro 14,1% dei discount. Perdono invece ancora terreno i negozi tradizionali, con due punti in meno rispetto al 2022 sia in volume sia in valore.

A livello territoriale, gli acquisti di alimenti e bevande biologiche sono fortemente sbilanciati, mostrando un'incidenza del 61,4% nelle regioni del Nord, riconducibile soprattutto alla spinta del Nord-Ovest. Cresce il ruolo del Mezzogiorno, con oltre il 12% di quota, grazie anche al rafforzamento e a una migliore strutturazione dell'offerta da parte della grande distribuzione.

Nel secondo report, intitolato Tendenze agrumi e incentrato sulle arance, si legge che la superficie coltivata ad arance in Italia è pari a circa 86mila ettari ed è in lieve ripresa sia rispetto al 2022 (+1,1%) sia rispetto al dato medio dell'ultimo triennio (+1,6%). La produzione di arance per la campagna in corso è stimata in 1,6 milioni di tonnellate, in aumento del 20% su base annua, ma al di sotto della media delle ultime tre campagne.

Tra ottobre e dicembre 2023 le importazioni si riducono del 19% rispetto allo stesso periodo del 2022, a fronte di un aumento dei prezzi medi del 53%. Nello stesso trimestre le esportazioni superano le 24 mila tonnellate, con un incremento del 29% su base annua e un aumento del 6% dei listini medi.