Le imprese femminili in Friuli-Venezia Giulia

La Cciaa di Pordenone-Udine pubblica i dati del 2023

Il Centro studi della Camera di commercio di Pordenone-Udine pubblica un report sull’imprenditoria femminile del Friuli-Venezia Giulia.

Nel report si legge che, al 31 dicembre 2023, le imprese femminili registrate nella regione, cioè quelle in cui le donne rappresentano almeno il 50% tra quote di partecipazione detenute e cariche attribuite, sono 21.932, pari al 22,4% del totale. Al netto delle cancellazioni d’ufficio, il saldo tra le nuove imprese e quelle cessate è negativo (-56 unità); il numero totale di imprese cala dello 0,3% rispetto all’anno precedente, a fronte di una lieve crescita a livello nazionale (+0,5%). La forma giuridica prevalente è la ditta individuale (67,6%), cui seguono le società di capitale (18,6%) e le società di persone (12,4%) Per quanto riguarda il numero di addetti, le imprese condotte da donne sono quasi esclusivamente di piccole dimensioni. Infatti, il 91,7% di queste realtà produttive ha meno di sei addetti, a fronte dell’87,1% delle altre imprese. Con riferimento al settore economico, il maggior numero di imprese “rosa” opera nel commercio all’ingrosso e al dettaglio (21,6%), cui seguono i servizi alle famiglie (18,6%) e quelli alle imprese (17,5%). Le imprese femminili registrate sono guidate da giovani con meno di 35 anni nel 9,5% dei casi e da stranieri nel 15,6%, a fronte rispettivamente di quote del 6,9% e 13,2% delle altre imprese.

Nel 2022, gli occupati in generale sono 520.517, di cui il 44,3% donne e con un’incidenza che sale al 77,9% restringendo l’analisi ai soli occupati a tempo parziale. Le donne rappresentano oltre la metà degli occupati nel settore delle altre attività di servizi (55,7%) e in quello del commercio, alberghi e ristoranti (53,2%) mentre sono presenti nelle costruzioni (14,3%), sebbene in significativa crescita (+6,2 punti percentuali) rispetto all’anno precedente. Il tasso di occupazione delle donne nella fascia di età tra i 15 e i 64 anni, infine, è del 61,9%, con un divario di genere a loro sfavore di 13,1 punti percentuali, a fronte di una differenza di 18,1 punti a livello nazionale.