La domanda di lavoro per bacino dei centri per l'impiego

19.04.2023

Anpal servizi diffonde un rapporto con dati relativi al periodo 2016-2021

Tipo di prodotto: Rapporto annuale
Periodo di riferimento: anni 2016-2021
Anno di edizione: 2023
Disponibile su: www.anpalservizi.it

 

L’Anpal servizi diffonde il terzo rapporto La domanda di lavoro per bacino dei Centri per l'impiego, che è incluso nel Psn 2020-2022. Il volume analizza gli esiti dei percorsi di riattivazione di circa 11 milioni di individui che hanno concluso un lavoro tra gli anni 2016 e 2021. Più in dettaglio il rapporto esamina le le caratteristiche anagrafiche del lavoratore, il bacino amministrativo comunale di riferimento dei centri per l’impiego, il motivo della cessazione del contratto o dell’occupazione e i tempi medi di attesa del nuovo contratto, indagando anche se vi sia stato un miglioramento della carriera nella transizione al nuovo impiego.

È pari al 60,2% (circa 6,6 milioni di individui) la percentuale di persone che, dopo aver cessato di lavorare almeno una volta nel periodo considerato, ritrovano un lavoro entro 12 mesi. Le donne trovano più difficoltà a ricollocarsi: il tasso di riattivazione femminile (57,2%), infatti, è di quasi cinque punti inferiore a quello maschile (62,4%). È più difficile trovare una nuova occupazione con un contratto di lavoro a carattere permanente (a tempo indeterminato o in apprendistato). in questo caso, infatti, la quota percentuale femminile è scende  al 13,8% e quella maschile  al 19,4% mentre il tasso di riattivazione complessivo è del 17%.

I lavoratori extracomunitari registrano il più alto tasso di riattivazione (63,3%) ma gli italiani mostrano la percentuale più alta con occupazione permanente (18,3%). I lavoratori con minori competenze hanno percentuali più alte di riattivazione (63,2%) ma quelli con high skill sono i lavoratori che più facilmente trovano una nuova occupazione permanente (28,7%). 

In media sono necessari 93 giorni per ritrovare un lavoro. Gli uomini tendono a ricollocarsi prima rispetto alle donne: il tempo medio di attesa è infatti pari a 88,1 giorni contro i quasi cento (99,8) necessari per le donne. I lavoratori di età compresa tra i 35 e i 44 anni sono quelli a cui occorrono meno giorni (81,6 giorni) per la riattivazione.

Il rapporto presenta anche dati al livello territoriale, mostrando che Puglia (66,4%) e Basilicata (65,4%) sono le regioni con i tassi di riattivazione più alti. Ciò è riconducibile al fatto che dove vi è una maggiore presenza di lavoro stagionale e un maggiore ricorso a rapporti di lavoro a termine i tassi di ricollocazione sono più elevati. Lombardia (22,8%) e Veneto (19,5%) sono i territori dove è più facile ritrovare un lavoro permanente dopo averlo perso; in questo caso è decisivo il grado di industrializzazione. Le regioni dove la dinamica è più lenta, invece, sono  Lazio (56,3%) e Campania (56,5%) per ogni tipo di contratto; Calabria (9,7%), per quanto riguarda i rapporti permanenti. 

La pubblicazione on line include un cruscotto per la navigazione attraverso infografiche e l’estrapolazione dei dati su molti dei temi trattati.

Categorie: Diffusioni di nuovi dati | Lavoro | Sviluppo Lavoro Italia S.p.A.

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