Gli stereotipi di genere

16.03.2023

Il Cnr diffonde una nota sulla visione dei generi tra gli adolescenti

Il Cnr pubblica i risultati di una ricerca sugli stereotipi di genere tra gli adolescenti, con dati tratti dall’Osservatorio sulle tendenze giovanili, gestito dal Cnr (Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali, Cnr-Irpps) e dal Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei ministri. 

Nella nota di sintesi dei risultati si legge che gli adolescenti presentano un livello medio-alto di stereotipia di genere nel 29,3% dei casi (39,6% maschi e 14,5% femmine). Il 48,5% del campione è portatore di una bassa stereotipia mentre è esente dagli stereotipi di genere solo il 22,2% degli adolescenti. Ponendo in relazione questo indicatore con le principali variabili strutturali, i livelli medio-alti di stereotipia di genere si rintracciano maggiormente negli istituti professionali, tra i rispondenti stranieri e tra chi ha uno status culturale familiare basso. Diversamente, meno affetti da questa stereotipia sono i liceali e chi ha uno status culturale familiare alto.

Più nel dettaglio, un’adesione medio-alta ai ruoli di genere maschili, che attribuiscono agli uomini determinate capacità o attività come “comandare a lavoro”, “fare il presidente”, “fare il poliziotto”, “guidare”, “combattere nello sport”, “guadagnare tanto” e “fare lo scienziato”, si rintraccia nel 36,7% degli adolescenti, ed è nettamente più diffusa tra i rispondenti di sesso maschile (49,6% maschi e 18,4% femmine). Un’adesione medio-alta ai ruoli di genere femminili, richiamati da attività come “cucinare”, “danzare”, “insegnare”, “occuparsi dei figli”, “pulire”, “fare la spesa”, “parlare per molto tempo al telefono” e “leggere”, si riscontra invece nel 20,4% degli adolescenti, con un’importante prevalenza ancora maschile (26,9% maschi e 11,3% femmine). Considerando una bassa adesione ai ruoli di genere maschili, che si ritrova nel 26,3% dei casi (25,6% maschi e 27,3% femmine), sono esenti dall’ideale dell’uomo in quanto figura forte e di comando il 37% dei rispondenti (24,8% maschi e 54,3% femmine). Diversamente, presentano una bassa adesione ai ruoli di genere femminili il 38,5% degli adolescenti (42,3% maschi e 33,1% femmine). L’ideale della donna in quanto figura sociale di cura e accudimento è invece rifiutato solo dal 41% degli adolescenti (30,8% maschi e 55,6% femmine).

Dallo studio emerge come gli stereotipi di genere siano il prodotto della “socializzazione binaria”, che è implicitamente distinta per maschi e femmine, e consistano in una distorsione cognitiva, tanto persuasiva quanto occulta, che si riproduce a partire dai primi anni vita, dando luogo a schemi interpretativi delle relazioni di genere che prevedono il primato sociale dell’uomo sulla donna.

Categorie: Diffusioni di nuovi dati | Opinioni dei cittadini | Cnr - Consiglio nazionale delle ricerche

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