Il lavoro dei laureati

09.03.2023

Almalaurea diffonde i dati sugli esiti occupazionali dei laureati a cinque anni dalla laurea

Il Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea diffonde una nota di approfondimento sulle caratteristiche del lavoro svolto dai laureati. I dati si basano su un campione di quasi 79 mila laureati magistrali biennali del 2016 contattati a cinque anni dalla laurea, e riguardano aspetti come il tipo di attività lavorativa, la retribuzione, il settore e ambito economico di impiego, il livello di soddisfazione raggiunto.

Nel 2021, a cinque anni dal conseguimento del titolo, il 14,3% degli occupati è coinvolto nel lavoro autonomo (liberi professionisti, lavoratori in proprio, imprenditori), valore in linea con quello riscontrato nella rilevazione del 2019; il 60% degli occupati è assunto invece con contratti a tempo indeterminato, con un aumento di 1,4 punti rispetto al 2019; il 18,5% dei laureati è assunto con un contratto non standard mentre il restante 7,2% è occupato con un’altra tipologia di lavoro.

Riguardo ai settori di impiego, concentrando l’attenzione su coloro che sono impegnati in attività non autonome, a cinque anni dalla conclusione degli studi il 72,1% è occupato nel settore privato, il 24,2% nel settore pubblico e il 3,7% nel non profit. Si osserva come il lavoro a tempo indeterminato coinvolga l82,4% dei laureati occupati nel privato e solo il 28,3% di quelli assunti nel pubblico impiego. I contratti non standard caratterizzano ampiamente il settore pubblico, continuando a riguardare il 57,5% degli occupati (rispetto all’11,1% di quelli del privato).

Il 74,6% degli occupati lavora nel settore dei servizi, il 24,3% in quello industriale e solo lo 0,9% in quello agricolo.

Riguardo alle retribuzioni, i laureati magistrali biennali percepiscono in media 1.618 euro mensili netti (+5,3%, in termini reali, rispetto all’analoga rilevazione del 2019 e +6,4% rispetto a quella del 2012). Quello registrato nel 2021 rappresenta il più alto valore nei livelli retributivi dell’intero periodo di osservazione. 

Inoltre, l’analisi temporale, condotta sui laureati del 2016, permette di osservare un aumento dei salari reali, tra uno e cinque anni, addirittura del 36%: la retribuzione reale era di 1.190 euro a un anno, cresce fino ai 1.618 euro a cinque anni dalla laurea. Le retribuzioni, tuttavia, sono fortemente differenziate rispetto al ramo di attività economica in cui il laureato si inserisce. 

La soddisfazione generale per il lavoro svolto a cinque anni dalla laurea è ben al di sopra della sufficienza, essendo pari a 7,9 su una scala 1-10. Tra settore pubblico e privato si osservano differenze apprezzabili: in particolare, gli occupati nel pubblico esprimono maggiore soddisfazione per l’utilità sociale del proprio lavoro, per il tempo libero, la coerenza con gli studi compiuti e la rispondenza ai propri interessi culturali. 

Categorie: Diffusioni di nuovi dati | Consorzio interuniversitario AlmaLaurea

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