I laureati di seconda generazione

23.11.2022

Almalaurea pubblica una nota sulle caratteristiche e gli esiti occupazionali dei laureati di seconda generazione

Il Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea diffonde per la prima volta una nota di approfondimento sul profilo e la condizione occupazionale dei laureati di seconda generazione, con dati tratti dal Rapporto AlmaLaurea 2021. 

I laureati di seconda generazione (cioè laureati in Italia nati da genitori stranieri, che sono attualmente cittadini stranieri oppure sono cittadini italiani in quanto naturalizzati) hanno una consistenza tendenzialmente crescente nel tempo, seppure, in valori assoluti, ancora molto limitata. Negli ultimi cinque anni, infatti, si è passati da poco meno di 3.500 individui a oltre 4.500, con valori percentuali che vanno dall’1,4% del 2016 all’1,7% del 2020.

Nel complesso, emerge che i laureati di seconda generazione, rispetto al totale dei laureati, si immatricolano all’università in età più adulta, durante gli studi hanno più frequentemente esperienze di lavoro e di studio all’estero riconosciute dal corso, usufruiscono maggiormente di borse di studio.

A un anno dal conseguimento del titolo, il tasso di occupazione è pari al 68,7% tra i laureati di seconda generazione, valore lievemente inferiore al 69,2% del totale dei laureati di primo livello. Inoltre, i laureati di seconda generazione sono più frequentemente assunti alle dipendenze, percepiscono una retribuzione mensile netta leggermente superiore alla media e tra loro si rileva una maggiore quota di occupati all’estero. A cinque anni dal titolo, per i i laureati di seconda generazione Il tasso di occupazione è pari all’87,4% (in linea con il complesso dei laureati di secondo livello, 87,7%), mentre i livelli retributivi anche in questo caso sono superiori alla media (1.620 euro, pari al +4,1% rispetto ai 1.556 euro del complesso dei laureati). Questo dato è influenzato da una minore diffusione del part-time tra i laureati di seconda generazione. Per quanto riguarda il settore d’impiego (riferendosi ai laureati di secondo livello) l’87,2% dei laureati di seconda generazione è occupato nel privato (rispetto al 75,7% del totale), il 9,7% nel pubblico (rispetto al 21%), il 3,1% nel non profit (rispetto al 3,3%).

Lo studio analizza anche altre caratteristiche sociali, familiari, economiche,  relative ai settori di studio e occupazionali.

Categorie: Diffusioni di nuovi dati | Nuove rilevazioni, studi, ricerche | Istruzione e formazione | Consorzio interuniversitario AlmaLaurea

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