L'esperienza del servizio civile in Trentino

15.09.2022

L'Ispat presenta i dati relativi al 2020

Il report predisposto dall'Ispat presenta i risultati dell’indagine sull’esperienza del servizio civile in Trentino, effettuata nel 2020. L’obiettivo dell’indagine è conoscere il punto di vista dei giovani che hanno sperimentato il servizio civile, per contribuire al suo miglioramento e comprendere se questa esperienza abbia effetti sulla vita dei giovani.

Tra i motivi che i giovani percepiscono come molto importanti per svolgere il servizio civile prevalgono quelli legati al "fare un'esperienza di lavoro" (59,2%) e a "entrare in relazione con organizzazioni e persone" (58,5%); seguono “arricchire il mio curriculum” (46,5%), “fare un’esperienza in un momento di sospensione tra studio e lavoro” (39,3%) e “rendermi utile alla società” (38,5%). Sono meno presenti invece le ragioni di profitto, come “acquisire crediti formativi” (5,9%) e “svolgere un’attività almeno parzialmente retribuita” (30,4%).

L’utilità dell’esperienza del servizio civile si riversa nella sfera personale dei giovani: questo impegno, infatti,  viene considerato molto utile al sostegno della “crescita personale” dal 69,6% dei giovani partecipanti. Si registrano frequenze considerevoli pure nel caso di “acquisizione di competenze trasversali” (51,5%), “ampliamento delle reti relazionali” (45,3%), “conoscenza delle organizzazioni” (44,7%) e “acquisizione di competenze professionali” (40,7%).

Le attività più frequentemente svolte durante il servizio civile sono la "partecipazione a lavori di gruppo”, la "gestione di interventi educativi/formativi", l’"animazione" e la "programmazione di servizi"; sono invece poco frequenti le attività che riguardano l’area amministrativa/contabile e l’attività di sportello informativo. Le attività svolte dipendono in modo decisivo dal titolo di studio conseguito dal giovane partecipante: al crescere dell’istruzione diminuisce il “supporto a operatori nell’aiuto a persone in situazione di disagio fisico e/o psichico” (dal 76,5% di chi è in possesso al più della licenza media al 38,0% del gruppo di laureati magistrali); viceversa, crescono le attività di “gestione di siti web e/o social” (dal 17,6% al 45,2% degli stessi gruppi), di “comunicazione/promozione/pubblicità” (dal 41,2% al 58,5%) e soprattutto di “raccolta e/o elaborazione dati” (dal 27,5% al 53,0%).

La disposizione a ripresentare la domanda per il servizio civile, che si può considerare come un indice di gradimento dell’esperienza, è decisamente elevata: il 51,9% dei giovani sicuramente ripresenterebbe la domanda e il 34,6% probabilmente la ripresenterebbe. Solo il 3% sicuramente non la ripresenterebbe. Non si rilevano particolari differenze di genere.

Categorie: Attività di rilevazione | Popolazione | Trento | Provincia autonoma di Trento

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