L’economia umbra

La Cciaa dell’Umbria presenta le previsioni sull’andamento dell’economia in Umbria

La Cciaa dell’Umbria diffonde una nota di sintesi con i dati previsionali sull’andamento dell’economia in Umbria, presentati dal presidente della Cciaa. L’economia della regione si trova in una fase di stallo, infatti la crescita, stimata tra il 4,6%-4,7% per l’anno 2022, risulta al momento attuale tra il 2,2% e il 2,4%. I principali fattori che determinano questa recessione sono la diminuzione delle assunzioni, testimoniata dai dati dell’indagine Excelsior, il calo della produzione industriale e la restituzione dei prestiti bancari. In particolare, le imprese dei settori dell’industria e della produzione industriale riducono il numero di assunzioni di personale e la produzione industriale è in forte diminuzione. Il calo della produzione è determinato, oltre che dalla frammentazione delle filiere causata dal Covid, dal forte aumento delle materie prime, in particolare dell’energia, causato anche dalla guerra in Ucraina. L’aumento dei prezzi oltre alle materie prime investe i prodotti agricoli e il grano.

La diminuzione delle assunzioni è in parte attribuibile al fenomeno della fidelizzazione, per il quale molte imprese del settore industriale, nonostante siano in difficoltà, tendono a fidelizzare sia i propri dipendenti sia i subfornitori, aiutandoli al fine di renderli disponibili nella fase di ripresa. Questo fenomeno è presente anche nel settore del turismo, in particolare nelle aree soggette al turismo stagionale, nel quale le imprese devono effettuare assunzioni a tempo determinato o stagionale. Il settore dei servizi mostra, invece, segnali positivi, ma molto altalenanti.

Un’altra grande difficoltà delle imprese umbre è la restituzione dei prestiti bancari, sospesi durante la pandemia, poiché queste imprese devono affrontare l’aumento dei tassi bancari e l’eccessiva cautela nell’erogazione dei crediti da parte degli stessi istituti bancari.