I servizi essenziali nelle aree rurali piemontesi

L’Ires Piemonte pubblica una nota con i dati relativi al 2020

L’Osservatorio Rurale dell’Ires Piemonte in una nota analizza le principali criticità relative alle aree rurali piemontesi in merito alla presenza di alcuni servizi essenziali per la popolazione. I dati utilizzati, messi a disposizione dalla Cciaa di Torino come base di analisi, coprono gli anni tra il 2014 ed il 2020 e permettono un confronto sia di tipo territoriale che temporale.

Tra i dati si legge che in Piemonte poco più di 3 milioni di persone (circa il 70% della popolazione totale) vive in area rurale. Tra il 2014 ed il 2020 la popolazione totale regionale si è ridotta di 95.423 unità (- 2,15%). Il calo demografico ha interessato maggiormente i piccoli centri con una perdita del 4,3% della popolazione per i comuni nella fascia che va dai 500 e i 1.000 abitanti. Una cifra che sale al 7,2% se si restringe il campo all’area montana (101 comuni con una perdita media di 165 abitanti per comune).

Gli esercizi commerciali non specializzati tra il 2014 e il 2020 a livello regionale sono diminuiti del 19% e la situazione è ancora più grave nei comuni più piccoli dove spesso la diminuzione significa la chiusura dell’unico punto vendita presente. I comuni privi di tali esercizi, infatti, sono passati dai 204 del 2014 ai 265 del 2020. Per quanto riguarda gli esercizi alimentari specializzati nel periodo considerato sono calati in tutte le aree della regione ad eccezione delle zone urbane. L’area montana è quella in cui il calo è stato più sensibile in termini percentuali con la perdita dell’8,1% degli esercizi, pari a 56 negozi. Il numero delle farmacie e parafarmacie sono aumentate a livello regionale (+1.8%) e nelle aree montane (+2,3%) mentre nelle aree dell’alta collina sono diminuite (-7,9%).