Le nuove povertà nel territorio di Roma Capitale

30.08.2021

Roma Capitale pubblica una ricerca sulle conseguenze socio-economiche dell’emergenza sanitaria

Tipo di prodotto: Rapporto statistico
Periodo di riferimento: 2020
Anno di edizione: 2021
Disponibile su: www.comune.roma.it

Roma Capitale pubblica online il rapporto che contiene i risultati della ricerca sulle nuove povertà nel territorio di Roma Capitale, promossa e finanziata dal Dipartimento Politiche Sociali con l’obiettivo di misurare e comprendere l’impatto dell’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da Covid–19 sul tessuto socio–economico capitolino.

In particolare, la ricerca pone l’attenzione su tre punti principali: l’aggravamento della condizione di chi già si trovava in situazione di difficoltà economica, l’ampliamento del bacino dei cosiddetti “poveri” e l’aumento dell’esposizione al rischio povertà per fasce sociali tradizionalmente immuni da questo fenomeno. A tal fine, lo studio unisce metodi e tecniche di ricerca tra loro differenti, come: l’analisi statistico–demografica, finalizzata a misurare e comprendere la distribuzione del fenomeno della povertà nel territorio di Roma Capitale a partire dai dati relativi ai servizi socio–assistenziali erogati dal Dipartimento; la ricerca sociale quali–quantitativa, finalizzata a misurare e comprendere i processi generativi del fenomeno delle “nuove povertà” e l’impatto (reale e/o potenziale) degli stessi sul tessuto sociale capitolino; l’indagine psicologica, finalizzata a misurare e comprendere le dinamiche individuali e relazionali derivanti dal fenomeno delle “nuove povertà”.

Tra i principali risultati della ricerca emerge un crescente disagio economico tra i cittadini in età lavorativa, certamente più esposti al rischio di subire l’impatto negativo generato dall’emergenza sanitaria sul tessuto produttivo del territorio. A Roma, infatti, l’incremento considerevole (+34%) del numero di beneficiari del reddito di cittadinanza tra l’ultimo semestre antecedente all’inizio dell’emergenza sanitaria (richieste pervenute tra settembre 2019 e febbraio 2020) e quello immediatamente successivo (richieste pervenute tra marzo e agosto 2020) è prevalentemente riconducibile a una maggiore pressione esercitata dalle fasce di popolazione intermedie, ossia quelle dei 25–34enni (+61%), dei 35–44enni (+46%) e dei 45–54enni (+43%); il numero di beneficiari tra gli under 24 e i 55–64enni cresce in maniera più contenuta (circa +35%), mentre quello degli over 65 rimane sostanzialmente invariato.

Anche la nazionalità rappresenta una discriminante rispetto al rischio di incorrere in situazioni di grave deprivazione o povertà. Tra il semestre precedente e quello successivo all’inizio della pandemia le richieste di accesso al reddito di cittadinanza registrano, infatti, un aumento della componente straniera di gran lunga superiore rispetto a quello degli italiani, sia in valori assoluti (più di 2.100 richieste contro le 1.200 circa) che relativi (+75% contro un +20%).

Inoltre, le restrizioni dovute al contenimento dell’emergenza sanitaria da Covid–19 influiscono sensibilmente sul reddito dei cittadini, e di conseguenza sulle loro abitudini di consumo. Il 53,4% di un campione di intervistati dichiara di aver dovuto rinunciare all’acquisto di beni non di prima necessità, mentre il 52,3% afferma di aver avuto più spesso difficoltà a far fronte a spese impreviste. Una percentuale significativa degli intervistati riporta di avere difficoltà a far fronte alle spese basilari, come per esempio  fare la spesa (43,5%) e  pagare le bollette (43,0%). Particolarmente significativo è il dato per il quale metà del campione (50,1%) si è trovato a dover rinunciare a delle visite mediche perché troppo costose. Appare, infine, più contenuta la percentuale di chi dichiara di essere rimasto indietro con le rate del mutuo e/o dell’affitto (28%).

Categorie: Popolazione | Lazio | Roma | Roma Capitale

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