Agriturismo e multifunzionalità

L'Ismea pubblica la 4° edizione del rapporto

Tipo di prodotto: Rapporto
Periodo di riferimento: 2019-2020
Anno di edizione: 2020
Consultabile su: http://www.ismea.it/

Il rapporto Agriturismo e multifunzionalità, a cura dell’Ismea, giunge alla quarta edizione ed è realizzato nell’ambito delle attività della Rete rurale nazionale. La pubblicazione si propone come strumento di analisi del comparto a supporto delle decisioni dei soggetti pubblici e privati. L’edizione 2020 analizza l’impatto della pandemia sulle imprese multifunzionali e, in particolare, sugli agriturismi, delineando anche alcune possibili traiettorie post Covid-19, in alcuni casi già in atto. Più in dettaglio, per comprendere meglio gli effetti della pandemia in corso ed esplorare le tendenze e le prospettive conseguenti, l'Ismea, con il supporto e la collaborazione delle Regioni, delle associazioni nazionali agrituristiche e dell'Istat, ha realizzato un’indagine presso un panel di oltre 500 imprese agrituristiche italiane.

Tra i dati si legge che nel 2019 il comparto agrituristico ha chiuso confermando la lieve crescita progressiva che lo caratterizza da molti anni (+4,1% di aziende agrituristiche rispetto al 2018). Nello stesso anno l’agriturismo, con poco meno di 3,8 milioni di arrivi e oltre 14 milioni di presenze, ha contribuito per il 2,9% degli arrivi e il 3,2% delle presenze del turismo italiano, registrando incrementi annui degli arrivi (+9,6%) e delle presenze (+4,7%) decisamente superiori a quelli di tutti gli esercizi ricettivi nel complesso (+2,6% e +1,8%).

Riguardo i risultati dell'indagine circa gli impatti del Covid-19 sull’attività agrituristica nel periodo marzo-settembre 2020, si legge che l’86% delle imprese agrituristiche ha registrato una diminuzione dei ricavi complessivi derivanti dall’attività agricola e dalle attività connesse dall’inizio della pandemia. Solo per il 6,2% i ricavi soni rimasti stabili.

Infine, la vendita di prodotti sembra essere stata la principale fonte di sostegno. Infatti, se le disdette di ordini di prodotti sono state segnalate dal 45,2% delle imprese, il dato sulle disdette di prenotazioni di pernottamenti è più che doppio (90,8% dei casi) e dovuto evidentemente al blocco degli spostamenti.