L’economia dell’Umbria

20.11.2020

La Banca d'Italia pubblica l'aggiornamento sui dati regionali

Tipo di prodotto: Rapporto congiunturale
Periodo di riferimento: gennaio- settembre 2020
Anno di edizione: 2020
Disponibile su: www.bancaditalia.it

L’economia dell’Umbria fa parte della collana Economie regionali, che riunisce le pubblicazioni dedicate agli aspetti territoriali dell’economia italiana, messe a punto dai Centri studi territoriali della Banca d’Italia.

Nella prima parte del 2020, l’economia umbra subisce una contrazione molto marcata, a causa degli effetti dell’epidemia, con un recupero molto parziale nel corso del terzo trimestre.
Secondo un sondaggio della Banca d’Italia fatto a settembre la quota di aziende dell’industria con oltre 20 addetti che registra una flessione del fatturato superiore al 15% è quasi dimezzata rispetto alla primavera. Circa quattro imprese su dieci prevedono una crescita delle vendite nei prossimi sei mesi, anche se il dato sarà meno positivo alla luce del recente peggioramento dello scenario. Nel settore dei servizi, nei primi nove mesi dell’anno quasi otto imprese su dieci registrano un calo del fatturato, soprattutto nel comparto degli alberghi e della ristorazione.

I dati Istat, tra le fonti ufficiali della pubblicazione, indicano che nel primo semestre del 2020 le esportazioni regionali a prezzi correnti diminuiscono tendenzialmente del 14,6% (-15,3% in Italia). L’impatto sull’occupazione è attenuato dal blocco dei licenziamenti e dal massiccio ricorso alle forme di integrazione salariale. Nei primi sei mesi dell’anno il numero di occupati diminuisce dell’1,4% rispetto allo stesso periodo del 2019 (-1,7% in Italia). Al calo degli occupati si associa la riduzione del numero di persone in cerca di lavoro (-18,3%) mentre le ore autorizzate di cassa integrazione guadagni nei primi nove mesi dell’anno sono quasi 31 milioni, contro le 4,8 dello stesso periodo del 2019.

Per contrastare l’andamento negativo dell’economia, il sistema bancario soddisfa l’aumento della domanda di finanziamenti da parte delle imprese (+3,3% a settembre) e contribuisce a mantenere il flusso dei crediti deteriorati su livelli contenuti (1,3%).

Categorie: Imprese: struttura e competitività | Umbria

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