Rapporto rifiuti speciali

L'Ispra pubblica la 19° edizione della pubblicazione

Tipo di prodotto: rapporto annuale
Periodo di riferimento: 2019
Anno di edizione: 2020
Disponibile su: www.isprambiente.gov.it/it

La 19° edizione del Rapporto rifiuti speciali fornisce dati aggiornati al 2018 sulla produzione, la gestione, l’import e l’export di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, a livello nazionale e regionale. I dati specificamente riferiti alla gestione dei rifiuti, inoltre, sono disponibili anche a livello provinciale.

Il volume è frutto di una complessa attività di raccolta, analisi ed elaborazione di dati da parte dell’Ispra, con il contributo del Sistema nazionale per la protezione dell'ambiente, il network delle Agenzie regionali (Arpa) e provinciali (Appa).

Nel rapporto si legge che nel 2018, il maggior contributo alla produzione totale dei rifiuti speciali è dato dal settore delle costruzioni e demolizioni che, con 61 milioni di tonnellate, concorre al 42,5% del totale prodotto. La maggiore produzione di rifiuti speciali non pericolosi deriva dal settore delle costruzioni e demolizioni (45,5% del totale prodotto, corrispondente a 60,7 milioni di tonnellate), seguito dalle attività di trattamento di rifiuti e di risanamento (26%) e da quelle manifatturiere (18,6%).

Il settore manifatturiero produce il 37,1% del totale dei rifiuti speciali pericolosi, corrispondente a oltre 3,7 milioni di tonnellate. Il 33,7% è attribuibile alle attività di trattamento rifiuti e di risanamento, pari a quasi 3,4 milioni di tonnellate; segue il settore dei servizi, del commercio e dei trasporti (19,8%) con quasi 2 milioni di tonnellate.

A livello territoriale, la Lombardia produce il 38% del totale dei rifiuti speciali generati dall’Italia settentrionale, seguita dal Veneto (18,7%), dall’Emilia-Romagna (17,1%) e dal Piemonte(13,1%). Tra le regioni del Centro, i maggiori valori di produzione si riscontrano per la Toscana (38,9% della produzione dell’intera macroarea) e per il Lazio (35,8%).