L'apprendimento nella scuola italiana

04.02.2019

Il rapporto dell'Invalsi offre i risultati della rilevazione sulle competenze degli allievi per il 2018

Tipo di prodotto: rapporto annuale
Periodo di riferimento: 2018
Anno di edizione: 2018
Disponibile su: www.invalsi.it

 

Il Rapporto Prove Invalsi 2018, pubblicato dall’Invalsi, riporta i risultati delle indagini realizzate ad aprile e maggio 2018. I dati, riferiti alla seconda e quinta classe della scuola primaria, alla terza classe della scuola secondaria di primo grado e alla seconda classe della scuola secondaria di secondo grado, riguardano le competenze in italiano, matematica e inglese (ascolto e lettura) e offrono un quadro che arriva fino al livello di dettaglio regionale. Questa edizione del rapporto presenta alcune innovazioni: infatti è stata introdotta una prova d’inglese al termine della scuola elementare e media inferiore; la prova della terza media non fa più parte dell’esame di stato e il suo esito non incide più sul voto finale dell’allievo.

Tra i risultati, si conferma il divario territoriale caratteristico del nostro Paese, evidenziato anche dalle comparazioni internazionali in ricerche come Ocse Pisa. Solo i risultati della scuola primaria sono molto simili in tutte le regioni del Paese; tuttavia, anche in questo caso emergono alcune indicazioni come il fatto che i livelli medi di risultato al termine della seconda elementare in alcune regioni del Mezzogiorno (Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna) mostrano una maggiore frequenza di allievi con risultati molto bassi e che nel Sud la differenza dei risultati tra le scuole, e tra le classi, è molto più accentuata che nel Centro nord.

Per la classe terza media inferiore, l'introduzione delle prove computer based (CBT) permette di ottenere dati più chiari e affidabili sui livelli di risultato. Al livello nazionale, gli studenti che ottengono risultati adeguati o più elevati sono per l’italiano il 65,6%, per la matematica il 59,9%, per inglese-reading (A2) il 73,9%, per inglese-listening (A2) il 56,1%. Le differenze regionali diventano molto importanti e alcune regioni del Mezzogiorno (in particolare Campania, Calabria, Sicilia, Sardegna) vedono oltre il 50%, con punte anche del 60-65%, della popolazione scolastica al di sotto dei traguardi stabiliti dalle indicazioni nazionali.

Per il ciclo della scuola secondaria superiore, le materie testate sono l’italiano e la matematica. La partecipazione degli studenti alle prove Invalsi ha raggiunto il livello più alto dalla loro introduzione nel 2011 (+10%). Permangono le differenze di risultato degli studenti dei diversi indirizzi di studio (licei, tecnici e professionali), ma, soprattutto nel Nord est e in matematica, gli allievi degli istituti tecnici raggiungo ottimi risultati, paragonabili a quelli dei licei. Le differenze regionali e per tipo di scuola diventano ancora più rilevanti rispetto a quanto osservato per il ciclo precedente. In matematica, per esempio, in Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna oltre il 75% degli studenti ottiene risultati più bassi della media nazionale. Inoltre, in queste regioni gli allievi più in difficoltà (il 10% più basso) non riescono a raggiungere i risultati più bassi degli allievi delle altre regioni.

Categorie: Diffusioni di nuovi dati | Istruzione e formazione | Invalsi - Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione

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