La nascita in Emilia-Romagna

La Regione pubblica il Rapporto con dati aggiornati al 2017

Tipo di prodotto: Rapporto annuale
Periodo di riferimento: 2017
Anno di edizione: 2018
Consultabile su: http://salute.regione.emilia-romagna.it/

È disponibile online il 15° Rapporto La nascita in Emilia-Romagna-Anno 2017, a cura della Regione Emilia-Romagna. Il volume intende offrire un quadro analitico dei diversi aspetti che caratterizzano il fenomeno dell’assistenza al parto, tra cui il contesto socio-demografico, gli stili di vita, la procreazione assistita e le modalità del travaglio e del parto. Il rapporto si basa sulla banca dati regionale del Certificato di assistenza al parto (Cedap) ed è corredato da un Allegato contenente tutte le tabelle di dettaglio.  

Tra i dati si legge che nel 2017 in Emilia-Romagna il numero dei parti si riduce tendenzialmente da 34.155 a 32.912. Nella quasi totalità dei casi si partorisce in un ospedale (99,6%) e per poco meno di due terzi (65,4%) nei nove punti nascita che garantiscono cure intensive neonatali (hub). Riguardo alle provenienze delle madri, si osserva che l’incidenza di quelle nate all’estero è pari al 37,7%, di cui l’11% (1.366 su 12.343) ha la cittadinanza italiana. L’età media al parto è sensibilmente più alta per le donne italiane (33,2 anni) rispetto a quelle straniere (29,9), così come la frequenza di parti in età superiore ai 34 anni (41% contro 21,6%). Quanto agli stili di vita, emerge che il 16,6% delle madri è in sovrappeso, il 9,2% è obesa mentre il 7,5% è in sottopeso. Inoltre, la frequenza di donne fumatrici nei cinque anni precedenti il parto è pari al 16,4% e il 37% di queste non interrompe l’abitudine al fumo nel corso della gravidanza. Infine, i parti con concepimento tramite tecniche di procreazione assistita sono il 2,6% del totale, quelli indotti (su parti con travaglio) il 28% e quelli spontanei rappresentano il 59,5%.