Il Censimento dell’agricoltura in Lombardia 2010

Un focus sulle peculiarità territoriali e un confronto con il passato censimento

Tipo di prodotto: volume
Periodo di riferimento: anno 2010
Anno di edizione: 2013
Disponibile su: http://www.istat.it/it/archivio/83482

“Il Censimento dell’agricoltura in Lombardia 2010” offre un approfondimento sui principali aspetti strutturali e sull’evoluzione del settore agricolo in Lombardia , sulla base delle informazioni raccolte con il 6° Censimento Generale dell’Agricoltura.

Il lavoro è stato curato dall’Ufficio Territoriale Istat di Milano con la collaborazione della Direzione Agricoltura della Regione Lombardia e da Éupolis Lombardia.

I dati sono stati analizzati per zona altimetrica e non attraverso il consueto raffronto per province; tale suddivisione consente di evidenziare alcune differenze territoriali legate alla morfologia della regione.

I dati relativi al territorio lombardo sono, inoltre, messi a confronto con il dato nazionale complessivo e con quello relativo alle ripartizioni Nord-occidentale e Nord-orientale.

I principali dati emersi,  descritti in maniera più dettagliata nella pubblicazione, sono elencati di seguito

Le aziende agricole attive in Lombardia sono 54.333 e rappresentano il 3,3% del totale nazionale; la Superficie Agricola Utilizzata (SAU), pari a 986.853 ettari, rappresenta il 7,7 % di quella nazionale.

La dimensione media aziendale cresce nell’ultimo decennio del 24%, passando da 14,8 ettari di SAU a 18,2 ettari nel 2010, valore più che doppio rispetto alla media nazionale.

A fronte del calo complessivo del numero di aziende (-23,5 % rispetto al Censimento del 2000), si osservano variazioni positive per superfici e aziende rientranti nelle classi di SAU maggiori di 50 ettari.

La struttura giuridica prevalente in termini di SAU è l’azienda individuale (53,5%); tuttavia, le forme societarie hanno un peso relativo (39,4%) maggiore di quello nazionale (15,4%).

Aumenta il ricorso a terreni in affitto (49,5%), per i quali la quota di SAU sul totale è più elevata di quella osservata nel 2000 ed è superiore al valore nazionale (29,9%).

In Lombardia le aziende sono più informatizzate che nel resto d’Italia (15% in Lombardia, 4% in Italia), con un utilizzo delle tecnologie informatiche rivolto prevalentemente alla gestione dei servizi amministrativi (70,1%).

Rispetto al resto d’Italia, in Lombardia risulta superiore alla media il ricorso alla vendita diretta dei prodotti a altre aziende agricole (33,5%) e a imprese industriali (41,0%).

Si riducono le aziende con allevamento (-21,8% rispetto al Censimento 2000) ma aumenta la loro dimensione e l’importanza relativa del settore nel contesto nazionale.

La forza lavoro è prevalentemente familiare ma la corrispondente quota sul totale del lavoro impiegato è inferiore a quella che caratterizza il contesto nazionale (71,4% contro 75,8%).

L’intensità di lavoro pro-capite è più elevata in Lombardia rispetto a quella nazionale: 153 giornate di lavoro contro 69 per la manodopera familiare, 107 contro 53 per quella non familiare.

Tra la manodopera non familiare circa 4 lavoratori su 10 sono stranieri.

L’approfondimento proposto ha riguardato il fenomeno del contoterzismo, che comincia a diffondersi in agricoltura e si distingue in attivo e passivo. Nel primo caso le aziende agricole svolgono servizi agro-meccanici in conto terzi, fornendo macchine ed operatori per l’esecuzione delle operazioni. Nel secondo caso le aziende usufruiscono di servizi agromeccanici da parte di altre aziende agricole.

In Lombardia il contorerzismo attivo è praticato dal 2,4% delle aziende regionali (1,1% a livello nazionale). Al contoterzismo passivo fa ricorso il 48% delle aziende (il 33% nell’intero territorio nazionale), con un più elevato numero di giornate per azienda (9 giornate per azienda in Lombardia a fronte di 7,4 a livello nazionale).