L’economia dell’Umbria – Rapporto annuale 2014 della Banca d’Italia

23.06.2014
L’economia dell’Umbria – Rapporto annuale 2014 della Banca d’Italia

Aggiornato lo stato dell’economia regionale

Tipo di prodotto: Rapporto
Anno di riferimento:  2013
Anno di edizione:  2014
Disponibile su: http://www.bancaditalia.it

“L’economia dell’Umbria” è il prodotto regionale della più vasta edizione delle “economie regionali” messe a punto dai Centri studi territoriali delle filiali regionali della Banca d’Italia.

Nel corso del 2013, in Umbria la fase recessiva si è ulteriormente acuita: questo è quanto emerge dal rapporto pubblicato da Banca D’Italia e presentato il 10 giugno 2014 presso la Scuola di Automazione per Dirigenti Bancari a Perugia.

Il volume raccoglie una serie di dati statistici economici provenienti soprattutto dalle statistiche ufficiali (attività produttive, commercio estero, innovazione delle imprese, mercato del lavoro, struttura del sistema finanziario, spesa pubblica locale, principali modalità di finanziamento regionale, bilanci degli enti decentrati), con focus tematici pertinenti alle vocazioni produttive e territoriali e agli andamenti congiunturali (offerta ricettiva turistica, reti di imprese e immatricolazioni universitarie).

Sulla base dei dati provenienti dalle stime di Prometeia ed elaborati dalla Banca D’Italia, il valore aggiunto, misurato in termini reali, è diminuito nel 2013 dell’1,9%, dopo il calo del 10,6% registrato dall’Istat nel quinquennio precedente, ma tra la fine dell'anno e i primi mesi del 2014 sono emersi segnali di miglioramento del quadro congiunturale.

E’ proseguita la contrazione dell’attività industriale, seppure a un ritmo meno intenso rispetto all’anno precedente. Le esportazioni regionali a prezzi correnti sono diminuite del 7,2%.

È rimasta particolarmente critica la situazione delle costruzioni, che dall'inizio della crisi hanno perso circa un quinto del valore aggiunto e degli occupati.

I servizi hanno continuato a risentire negativamente della flessione dei consumi, connessa a quella del reddito disponibile delle famiglie. Il calo delle vendite è stato più marcato per i piccoli esercizi commerciali. Nel turismo, caratterizzato dalla diffusione di esercizi extralberghieri di piccole dimensioni, il lieve incremento delle presenze straniere non ha compensato la significativa riduzione di quelle italiane.

Le condizioni del mercato del lavoro sono ulteriormente peggiorate e il numero di occupati si è ridotto dell1,1%, mentre il tasso di disoccupazione ha raggiunto il livello più elevato degli ultimi venti anni (10,4%). L’aumento del tasso di disoccupazione ha interessato in particolare i giovani fino a 34 anni e a ciò si è accompagnato il calo degli immatricolati presso le università.

Sono diminuiti i finanziamenti al settore produttivo e il credito alle famiglie, mentre si sono aggiunte nuove sofferenze che hanno interessato tanto i finanziamenti al settore produttivo, quanto quelli alle famiglie.

Categorie: Imprese: struttura e competitività | Umbria

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