L’Invecchiamento attivo come politica di welfare

In occasione dell’anno europeo dell’invecchiamento attivo, Éupolis Lombardia cura una ricerca sulla terza età

Tipo di prodotto: rapporto
Periodo di riferimento: anno 2012
Anno di edizione: 2012
Disponibile su: www.eupolis.regione.lombardia.it

Nella graduatoria delle macro regioni europee la Lombardia si colloca al quinto posto per numero di abitanti, preceduta da Renania Vestfalia, Baviera, Ile de France e Baden Wruttemberg. Il numero della popolazione totale sfiora infatti i 10 milioni e la presenza anziana incide per un quinto circa, un dato in linea con quello medio nazionale.

Nell’ultimo ventennio la popolazione lombarda ha segnato un continuo incremento, fortemente dovuto all’apporto netto della componente straniera. A ciò va aggiunto che due terzi della crescita osservata è attribuibile al sottoinsieme degli ultra65enni (ben 754mila unità in più tra il 1991 e il 2012), il 45% dei quali (+336mila) è riconducibile al contingente dei 65-74enni. Si tratta quindi di una componente che, pur appartenendo all’universo che risponde alla definizione statistica di “anziano”, appare sempre meno identificabile con la categoria dei “vecchi”.

Sono questi alcuni dei risultati della ricerca L’invecchiamento attivo come politica di welfare, promossa dal Consiglio regionale della Lombardia e curata da Éupolis.

Lo studio, di cui è disponibile anche una sintesi, intende contribuire all’individuazione di strategie e interventi utili a promuovere l’invecchiamento attivo della popolazione.

I numeri indicano infatti come la figura dell’anziano “potenzialmente attivo” sia sempre più rilevante e come la valorizzazione del suo ruolo nella società possa rappresentare, in Lombardia come nel resto del Paese, uno degli obiettivi strategici su cui investire nei prossimi anni.