Rapporto sulle comunicazioni obbligatorie

18.09.2025

Il Ministero del lavoro diffonde il volume sulle dinamiche del lavoro

Tipo di prodotto: Rapporto
Periodo di riferimento: 2022-2024
Anno di edizione: 2025
Disponibile su: www.lavoro.gov.it/


Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali pubblica il Rapporto annuale sulle comunicazioni obbligatorie, che descrive le dinamiche del mercato del lavoro dipendente e parasubordinato nel triennio 2022-2024. La pubblicazione è basata sui dati del Sistema informativo statistico delle comunicazioni obbligatorie, che costituiscono una fonte informativa complementare alla Rilevazione sulle forze lavoro (Rfl) dell’Istat e all’Osservatorio permanente sul precariato dell’Inps. Le statistiche si riferiscono al flusso dei contratti di lavoro (attivazioni, trasformazioni a tempo indeterminato, cessazioni dei rapporti di lavoro) in tutti i settori economici e riguardano anche i lavoratori stranieri presenti in Italia, seppure solo temporaneamente, mentre non includono i lavoratori autonomi. 

Nel 2024 sono stati attivati oltre 13 milioni 198 mila rapporti di lavoro, in aumento di 52 mila unità rispetto al 2023 (+0,4%). Il tasso di crescita annuo risulta in calo rispetto al valore significativamente più alto registrato nel 2023, pari a +3,9%. Sono invece cessati 12 milioni 706 mila rapporti di lavoro, dato in aumento di 467 mila unità, pari a +3,8% nel confronto con il 2023. La differenza tra attivazioni e cessazioni è pari a +492 mila unità, in calo rispetto a quella osservata nel 2023 (+907 mila unità).

I rapporti di lavoro attivati coinvolgono 7 milioni 424 mila lavoratori (+0,2%), con un numero medio di contratti attivati pro capite pari a 1,78. Il maggiore incremento delle attivazioni riguarda i lavoratori di oltre 54 anni di età (+5,4%) e i giovani under 25 (+1,3%). Le trasformazioni dei rapporti di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato sono 728 mila, in calo del 3,4% rispetto al 2023. Continua la crescita del numero di attivazioni dei contratti di collaborazione (+13,1%).

Riguardo ai settori, aumentano significativamente i rapporti di lavoro attivati in agricoltura (+3,9%), seguita da alberghi e ristoranti (+2,8%), pubblica amministrazione, istruzione e sanità (+2,3%), commercio e riparazioni (+0,5%). Sono in calo, invece, i settori Industria in senso stretto (-6,2%), trasporti, comunicazioni, attività finanziarie e altri servizi alle imprese (-1,4%) e altri servizi pubblici, sociali e personali (-1,5%). Infine, il 43% delle attivazioni dei contratti riguarda le regioni del Nord, il 33% le regioni del Mezzogiorno e il 24% le regioni del Centro.

Categorie: Lavoro | Ministero del lavoro e delle politiche sociali

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