Rendiconto di genere 2024
L'Inps pubblica il rapporto che offre una fotografia delle disparità di genere in Italia
Tipo di prodotto: Rapporto
Periodo di riferimento: 2021-2024
Anno di edizione: 2025
Disponibile su: www.inps.it/it/it.html
La pubblicazione, basata su dati provenienti da varie fonti statistiche ufficiali, tra cui Inps, Istat, AlmaLaurea, AlmaDiploma, Ministero dell’istruzione e del merito (Mim), Polizia di Stato, Commissione europea ed Eurostat, mette in luce i progressi raggiunti nel perseguimento della parità di genere e le rilevanti disuguaglianze che ancora persistono, analizzando anche la posizione dell'Italia nel contesto internazionale.
Sono ancora rilevanti le condizioni di svantaggio delle donne nel nostro Paese, nell’ambito lavorativo, familiare e sociale. Nella pubblicazione si legge che nel 2023 il tasso di occupazione femminile in Italia si attesta al 52,5% rispetto al 70,4% di quello maschile e che l’instabilità occupazionale coinvolge soprattutto le donne, in quanto solo il 18% delle loro assunzioni è a tempo indeterminato, a fronte del 22,6% degli uomini. Anche il part-time involontario riguarda più le donne (15,6% degli occupati) che gli uomini (5,1%) e resta rilevante il divario retributivo di genere, con le donne che percepiscono stipendi inferiori di oltre venti punti percentuali rispetto agli uomini.
Per quanto riguarda il livello di istruzione, anche se le donne superano gli uomini sia tra i diplomati (52,6%) sia tra i laureati (59,9%), questa loro superiorità nel percorso di studi non si traduce in una maggiore presenza nelle posizioni di vertice nel mondo del lavoro. Infatti, solo il 21,1% dei dirigenti è donna, mentre tra i quadri il genere femminile rappresenta il 32,4%.
Le donne continuano a farsi carico della maggior parte del lavoro di cura, tanto che nel 2023 le giornate di congedo parentale da loro fruite sono complessivamente pari a 14,4 milioni, contro gli appena 2,1 milioni di giornate fruite dagli uomini.
Per quanto concerne le prestazioni pensionistiche, sebbene le donne siano numericamente superiori tra i beneficiari di pensioni (7,9 milioni contro 7,3 milioni), permangono significative differenze negli importi erogati.
Le denunce per violenza di genere sono aumentate, evidenziando una situazione ancora grave. Riguardo alla violenza di genere, sono stati individuati alcuni indicatori tra cui figurano i cosidetti "reati spia", che rappresentano segnali d'allarme per situazioni gravi, potenziali o già in atto. Si osserva che, in generale, l'incidenza delle vittime di sesso femminile rimane elevata per tutte le tipologie di reati; in particolare l'incidenza di vittime di sesso femminile è del 91% per i reati di violenza sessuale, dell'81% per maltrattamenti contro familiari e conviventi. L'incidenza rimane costante nel periodo considerato (1° semestre 2023 - 1° semestre 2024).
Nel 2021 le beneficiarie del “reddito di libertà”, erogato dall’Inps alle donne vittime di violenza in ambito familiare, sono state in tutto 2.418, mentre negli anni successivi questi trattamenti sono stati confermati solo in alcune regioni.
Categorie: Inps - Istituto nazionale della previdenza sociale