Rapporto sulle comunicazioni obbligatorie

26.06.2024

Il Ministero del lavoro diffonde il volume sulle dinamiche del lavoro

Tipo di prodotto: Rapporto
Periodo di riferimento: 2021-2023
Anno di edizione: 2024
Disponibile su: https://www.lavoro.gov.it/


Il Ministero del lavoro e delle politiche sociali pubblica il Rapporto annuale sulle comunicazioni obbligatorie 2024, che descrive le dinamiche del mercato del lavoro dipendente e parasubordinato nel triennio 2021-2023, basandosi sui dati derivati dal Sistema informativo statistico delle comunicazioni obbligatorie. Le statistiche si riferiscono al flusso dei contratti di lavoro (attivazioni, trasformazioni a tempo indeterminato, cessazioni dei rapporti di lavoro) in tutti i settori economici e riguardano anche i lavoratori stranieri presenti in Italia, seppure solo temporaneamente, mentre non includono i lavoratori autonomi.

Nel 2023 sono stati attivati oltre 13 milioni 72 mila rapporti di lavoro, pari a +3,5%; il tasso di crescita annuo risulta in calo rispetto al valore significativamente più alto registrato nel 2022, pari a +11,2%. Sono invece cessati 12 milioni 224 mila rapporti di lavoro, in aumento dello 0,5% rispetto al 2022; l'incremento annuo è inferiore rispetto all’anno precedente (+14,5%). La differenza tra attivazioni e cessazioni è risultata pari a 848 mila unità, in crescita rispetto a quella osservata nel 2022 (pari a 461 mila unità).  

I rapporti di lavoro attivati coinvolgono 7 milioni 384 mila lavoratori (+4,1%), con un numero medio di contratti attivati procapite pari a 1,77. Le trasformazioni dei rapporti di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato sono in aumento del 4% rispetto al 2022. I rapporti di lavoro conclusi coinvolgono 6 milioni 840 mila lavoratori, con un numero medio di contratti cessati pro capite pari a 1,79. Si osserva una notevole crescita del numero di attivazioni dei contratti di collaborazione, che all’incirca raddoppia rispetto all’anno precedente (+97,7%).

Riguardo ai settori, aumentano significativamente i rapporti di lavoro attivati negli altri servizi pubblici, sociali e personali (+22,5%) e, in maniera più moderata, nel comparto alberghi e ristoranti (+7,6%), mentre calano in particolare le attività svolte da famiglie e convivenze (-3,7%) e l’agricoltura (-3,2%).

Il 43,1% delle attivazioni dei contratti riguarda le regioni del Nord, il 32,3% le regioni del Mezzogiorno e il 24,6% le regioni del Centro.

Categorie: Lavoro | Ministero del lavoro e delle politiche sociali

Ricerca

Ricerca Testuale
Argomento statistico

Territorio
  • Solo livello nazionale
  • Scegli il territorio
Regione
Provincia

Ente

Data di riferimento