L’economia del Friuli Venezia Giulia
La Banca d’Italia pubblica l’aggiornamento congiunturale
Tipo di prodotto: Rapporto
Periodo di riferimento: anno 2022-2023
Anno di edizione: 2023
Disponibile su www.bancaditalia.it/
L’economia del Friuli-Venezia Giulia, è il report congiunturale dedicato all’analisi della struttura economica e finanziaria dell’economia infrannuale, presente nella collana Economie regionali, a cura delle sedi regionali della Banca d'Italia sulla base di dati di fonte Istat, Inps, Infocamere, Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, Enea e Ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica.
Nella prima metà del 2023 in Friuli Venezia Giulia prosegue il rallentamento della crescita economica, avviatosi nel corso dell’anno precedente. Secondo l’indicatore trimestrale dell’economia regionale (Iter), il prodotto interno lordo aumenta dello 0,9% rispetto allo stesso periodo del 2022, in linea con il dato nazionale.
In particolare, la produzione industriale a prezzi costanti scende del 6,8 per cento e le vendite in termini reali si contraggono del 4,2 per cento, con un andamento negativo che interessa soprattutto il comparto del legno e arredo e la metallurgia. Nello stesso periodo, rallenta la crescita delle costruzioni; le ore lavorate da parte degli iscritti alle Casse edili della regione aumentano del 2,0 per cento a fronte di una crescita del 12,2 per cento nel 2022. Il settore continua comunque a beneficiare degli effetti del Superbonus e si stima che, dall’introduzione della misura nel 2020 a settembre 2023, il totale degli investimenti ammessi in detrazione in Friuli Venezia Giulia abbia raggiunto quasi 2,1 miliardi di euro, di cui l’84,3 per cento già realizzati (+2,0 punti percentuali rispetto all’Italia).
Nel primo semestre del 2023 la movimentazione di merci nel porto di Trieste diminuisce del 7,3 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente mentre quella del porto di Monfalcone aumenta del 14,5 per cento. Le presenze turistiche continuano a crescere (+15,3 per cento) grazie al buon andamento sia di quelle straniere (+19,7 per cento) sia di quelle italiane (10,2 per cento). La crescita delle presenze, che già nel 2022 avevano superato i livelli pre-pandemia, è più sostenuta rispetto all’Italia dove non sono ancora stati recuperati i livelli del 2019.
La partecipazione al mercato del lavoro diminuisce con un calo delle forze di lavoro pari all’1,9 per cento, a fronte di una crescita a livello nazionale dell’1,5 per cento. Di conseguenza, il tasso di attività scende al 72,1 per cento, rimanendo comunque più alto di quello italiano (+5,6 punti percentuali). Oltre agli occupati, diminuiscono anche le persone in cerca di occupazione; ne deriva un calo del tasso di disoccupazione al 4,7 per cento (5,3 nella media del 2022), trainato dalla componente maschile, scesa al 3,5 per cento, a fronte del lieve aumento di quella femminile (al 6,2 per cento).
Categorie: Friuli-Venezia Giulia