L'economia dell'Umbria

26.06.2023

La Banca d'Italia pubblica il rapporto sull'economia regionale

Tipo di prodotto: Rapporto
Periodo di riferimento: 2022
Anno di edizione: 2023
Disponibile su: https://www.bancaditalia.ithttps://www.bancaditalia.it/

 

L’economia dell’Umbria fa parte della collana Economie regionali, che riunisce le pubblicazioni dedicate a ciascuna regione italiana messe a punto dai Centri studi territoriali della Banca d’Italia

Nel 2022 l'economia umbra continua a crescere. Secondo le stime basate sull'indicatore trimestrale dell'economia regionale (Iter) elaborato dalla Banca d'Italia, il prodotto regionale aumenta del 3,6 per cento, in linea con l'andamento nazionale, e torna su un livello analogo a quello registrato alla vigilia della pandemia.

L'espansione dell'attività economica regionale, tuttavia, perde vigore nel secondo semestre dell'anno. Sul calo incide in particolare il marcato aumento dei prezzi dell'energia e di altre materie prime, intensificatosi in seguito all’avvio della guerra in Ucraina; da questo deriva anche la rapida crescita dell'inflazione, che raggiunge livelli elevati e superiori alla media nazionale. Il conseguente incremento dei tassi di interesse determina l'indebolimento della domanda di credito.  

L'attività agricola regionale registra un parziale recupero di quanto perso nel biennio precedente. L'industria risente dell'impennata dei costi di produzione e della frenata della domanda che si riflette sul fatturato. La spesa per investimenti fa comunque segnare un'ulteriore espansione. Lo sviluppo dell'attività edilizia rimane sostenuto grazie all'impulso derivante dagli incentivi fiscali per la riqualificazione del patrimonio abitativo, dalla ricostruzione post-sisma e dai lavori pubblici. Nei servizi la crescita è  trainata dal comparto turistico, che beneficia di un livello di presenze mai raggiunto in passato, e dal positivo andamento dei consumi, che consente il recupero pressoché integrale del calo registrato durante la pandemia.

La situazione reddituale rimane nel complesso favorevole grazie alla modesta dinamica del costo del lavoro e alla capacità delle imprese di trasferire nei prezzi di vendita un'ampia quota dei rincari delle materie prime.

Quanto all'occupazione, dopo il forte recupero dell'anno precedente, nel 2022 il numero di occupati si riduce leggermente. L'ulteriore flessione dei lavoratori autonomi è compensata solo in parte dal lieve aumento dei dipendenti. Tra questi ultimi crescono le posizioni a tempo indeterminato, anche grazie alle trasformazioni dei numerosi contratti a termine attivati nel 2021. 

Riguardo all'istruzione, l'Umbria evidenzia livelli più elevati rispetto alla media del Paese. Negli anni duemila l'aumento della quota di laureati tra i giovani residenti in regione si accompagna, tuttavia, a una crescente propensione a emigrare verso l'estero e il Nord Italia.

Nel 2022 il reddito disponibile delle famiglie umbre si riduce in termini reali; la capacità di spesa è compromessa dall'incremento dei prezzi di beni e servizi che ha  ripercussioni molto più accentuate per i nuclei meno abbienti. 

Categorie: Imprese: struttura e competitività | Umbria

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