7° riunione plenaria della Cuis

13.04.2016
Giorgio Alleva

Ricostituita a marzo del 2016, la nuova commissione degli utenti dell’informazione statistica (Cuis) avvia il programma delle attività

Presentare il lavoro svolto dalla Commissione degli utenti dell’informazione statistica (Cuis) a partire dall’ultima riunione fino alla predisposizione del Psn 2017-2019; consolidare i risultati raggiunti e definire il nuovo programma delle attività della Commissione; illustrare le azioni previste a breve e medio termine per migliorare l'accesso ai dati dell’Istat; raccogliere le osservazioni e le proposte dei rappresentanti degli utenti. Sono questi gli obiettivi della settima riunione plenaria della Cuis, che si è svolta nei giorni scorsi presso la sede centrale dell’Istat e negli spazi del Centro congressi Cavour. L’evento, che ha registrato l’adesione di 140 partecipanti, di cui oltre 80 esterni all’Istituto, ha messo a confronto produttori e utilizzatori di dati, con l’obiettivo di valutare la rispondenza dei dati ufficiali alle esigenze espresse dalla società; segnalare eventuali lacune informative, proponendo soluzioni per colmarle; valorizzare l’uso di fonti amministrative e di nuove fonti di dati; promuovere analisi dei dati a carattere integrato e trasversale; proporre azioni volte a ridurre l’onere statistico sui rispondenti.

La giornata di lavori, articolata in una sessione plenaria e dieci tavoli tematici, segna l’avvio delle attività della Commissione ricostituita a marzo del 2016. La nuova Cuis è un organismo consultivo più ampio di quello precedente, con un numero di componenti che passano da 30 a oltre 50. Questo allargamento risponde all’esigenza di ampliare le rappresentanze degli utenti in seno alla Commissione, includendo anche le organizzazioni sindacali, le Authority, il mondo scientifico e accademico. L’ampliamento, inoltre, deriva dall’esigenza di estendere i domini tematici della Cuis ad ambiti non coperti in precedenza, come l’agricoltura, i trasporti e i servizi in generale.

La riunione plenaria della nuova Cuis si svolge nel pieno dell’avvio della fase attuativa del processo di modernizzazione della produzione statistica dell’Istat, imperniata sul maggiore uso delle fonti amministrative e delle nuove fonti. Si tratta di un’innovazione che comporta notevoli evoluzioni organizzative. Tra queste, la separazione della funzione di produzione statistica da quelle di supporto alla produzione; la centralizzazione delle attività di raccolta dati; il rafforzamento della governance dell’ente; la valorizzazione del personale e l’accrescimento delle sue competenze.

Questi cambiamenti incideranno anche sul modo in cui l’Istat si rapporta agli utenti, interessando quindi direttamente anche la Cuis. Il passaggio da una produzione statistica basata in larga parte su rilevazioni ed elaborazioni a una basata sullo sfruttamento di archivi amministrativi, infatti, implicherà un'evoluzione della logica di ascolto degli utilizzatori, che dovrà passare dalla ricognizione di singole esigenze informative alla rilevazione di “bisogni di conoscenza”.  

Questo spostamento di prospettiva comporta anche una rinnovata attenzione alla cultura dei metadati, che sono il presupposto imprescindibile per favorire l’uso corretto dei dati e il loro riuso in altri contesti e processi di integrazione.

Al di là di questi specifici cambiamenti, la Cuis dovrà misurarsi anche con circostanze di contesto più ampie. Tra queste, il crescente trade off  tra le esigenze informative che emergono dalle diverse categorie di utenza. Su tale versante, visti i margini sempre più ridotti di soddisfare una domanda non in sintonia o molto lontana dai cogenti Regolamenti europei, la Commissione dovrà muoversi dinamicamente su più fronti: in sede comunitaria, per incidere sui Regolamenti; all’interno del Sistema statistico nazionale, per valorizzare anche il ruolo che è stato assegnato alle Autorità statistiche nazionali. Un ruolo importante la Cuis potrà svolgerlo anche nell’ambito delle sperimentazioni su Open DataBig Data e, più in generale, sulle new sources. Altrettanto promettenti, inoltre, sono i possibili risultati derivanti da collaborazioni a progetti di integrazione e riuso dei dati, come pure da modalità di produzione dei dati ispirate a principi di sussidiarietà, soprattutto a livello territoriale.

Il contesto di riferimento in cui opera la Cuis è destinato ad arricchirsi di un'ulteriore opportunità, rappresentata dalla riforma del Sistema statistico nazionale. A 27 anni di distanza dal d.lgs. 322/89 che lo ha istituito, infatti, il Sistema manifesta numerosi limiti, essendo passato, senza sostanziali aggiornamenti, attraverso l’evoluzione della normativa europea, le modifiche costituzionali e i vari interventi di riforma della pubblica amministrazione. Nella cornice di questo riassetto complessivo del Sistan, la Cuis dovrà trovare una collocazione formale più stabile e aggiornare le sue dinamiche di funzionamento, per renderle più adatte al dialogo con i produttori.

All’orizzonte di questo scenario in evoluzione, denso di sfide e opportunità, resta comunque un punto fermo, rappresentato dalla convinzione che la Commissione degli utenti dell’informazione statistica sia destinata ad assumere una crescente rilevanza nel processo di miglioramento della qualità dell'informazione statistica ufficiale. A tal proposito, è significativo che, per la prima volta, la Commissione sia stata chiamata a dare il proprio contributo proprio alla vigilia della definizione delle linee strategiche dell’Istat, permettendo così di stabilire un ulteriore collegamento tra la consultazione degli utenti e i processi decisionali dell’Istituto. Altrettanto significativo è il fatto che gli sviluppi dell’attività della Cuis non resteranno confinati nell’ambito di una giornata per addetti ai lavori ma proseguiranno nel tempo, anche mediante interazioni su piattaforme online, e saranno divulgati in varie sedi pubbliche, a partire dalla XII Conferenza nazionale di statistica.

Nell’esprimere la mia soddisfazione per il successo della riunione appena conclusa, sono convinto che, se il nostro lavoro in seno alla Commissione continuerà a essere ispirato a principi di interazione collaborativa, non antagonismo, fiducia reciproca e condivisione del processo tra tutti gli attori coinvolti, sarà possibile dare un impulso decisivo al miglioramento della qualità delle statistiche ufficiali.

Giorgio Alleva

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