La presenza dei migranti nelle aree metropolitane

Minstero del Lavoro e Anpal Servizi pubblicano i report annuali relativi al 2020

Sono online i nuovi rapporti annuali, ognuno dedicato a una Città metropolitana, sulla presenza dei migranti nelle Città metropolitane nel 2020, curati dal Ministero del lavoro unitamente a Anpal Servizi.

Si tratta di nove approfondimenti dedicati alle città di: Bari, Bologna, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Roma, Torino, Venezia e di un Quaderno di sintesi comparativa sulle 14 Città metropolitane d'Italia (incluse, quindi, Cagliari, Catania, Messina, Palermo, Reggio Calabria).

Tra i dati si legge che nel 2020 sul territorio nazionale sono distribuiti 3.615.826 cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti e che Milano e Roma sono le Città metropolitane che accolgono il maggior numero di immigrati regolarmente soggiornanti in Italia (rispettivamente il 12,3% e il 9,3%). Seguono Torino, Firenze, Napoli e Bologna con percentuali tra il 3,1% ed il 2,2% mentre nelle altre Città metropolitane si trova meno del 2% dei cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti al 1° gennaio 2020.

Milano risulta prima anche per incidenza, tra i residenti, dei cittadini non comunitari: su 100 persone iscritte in anagrafe, circa 12 provengono da un Paese non UE. Seguono Genova (7,6%), Venezia (7,5%) e Roma (7,4%).

Nonostante le complicazioni dovute al contesto pandemico, infine, il fenomeno dell’imprenditoria migrante continua a crescere: al 31 dicembre 2020 l’8,2% delle imprese registrate in Italia è guidata da cittadini non comunitari, un numero in aumento del 2,5% rispetto all’anno precedente. Roma, Milano e Napoli sono le Città metropolitane che ospitano il maggiore numero di imprese a guida non comunitaria (rispettivamente 54.496, 50.959 e 23.915).