Il reddito delle famiglie italiane
Il Centro studi Tagliacarne diffonde i dati relativi al 2019-2021
Il Centro studi Tagliacarne diffonde i dati a livello provinciale sul reddito disponibile lordo delle famiglie consumatrici italiane.
I dati si riferiscono all’arco temporale 2019-2021. Tra i principali risultati emerge che, nel 2021, 34 province italiane presentano un livello di reddito inferiore a quello del 2019 e che vi è una forte divaricazione nel reddito pro capite fra le 26 province maggiormente abitate del nostro paese (21.089 euro) e le 27 meno popolate (17.499 euro).
Inoltre, in sei regioni su 20 l’ammontare del reddito disponibile delle famiglie italiane non ha ancora recuperato nel 2021 i valori pre-Covid. Tra il 2019 e il 2021, a fronte di un aumento complessivo del reddito delle famiglie a livello nazionale (+1,5%), le famiglie di Valle d'Aosta (-3,9%), Abruzzo (-2,2%), Molise (-1,5%), Trentino Alto Adige (-1,5%) e Marche (-1,4%) registrano una perdita di reddito. Aumenta, invece, il reddito delle famiglie di Lazio (+5%), Lombardia (+2,7%), Sicilia (+2,7%), Umbria (+2,4%) e, a pari merito, Campania e Friuli-Venezia Giulia (+1,9%).
Considerando il reddito pro-capite, è Milano a guidare la classifica nel 2021. Con 33.317 euro a testa, infatti, i cittadini milanesi mostrano una disponibilità di portafoglio superiore del 68,6% a quella della media degli italiani. Enna è invece la provincia meno ricca d’Italia. Rispetto al 2019, 18 province non hanno recuperato i livelli di reddito pro capite. Nel 2021, inoltre, la Lombardia concentra il 20,3% del reddito complessivo degli italiani, seguita da Lazio (10,4%) ed Emilia-Romagna (8,9%). In termini di valore del reddito pro capite, tuttavia, la prima regione è ancora il Trentino Alto Adige, con 24.036 euro a testa.
La diffusione dei dati è accompagnata da una nota di analisi comprendente approfondimenti tematici, territoriali e settoriali.
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