I laureati in Italia

19.07.2022

Almalaurea diffonde il rapporto annuale sul profilo e sulla condizione occupazionale dei laureati

Tipo di prodotto: rapporto annuale
Periodo di riferimento: 2021
Anno di edizione: 2022
Disponibile su: www.almalaurea.it/

Il Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea pubblica la 24° edizione del rapporto annuale che riporta i risultati delle indagini sul profilo dei laureati e sulla loro condizione occupazionale.

La prima indagine offre un quadro aggiornato delle principali caratteristiche dei laureati, della riuscita universitaria, delle condizioni di studio all’università e della soddisfazione per il percorso di studi appena concluso; i dati derivano dall'integrazione della documentazione di tipo amministrativo fornita dagli atenei con le informazioni tratte da questionari somministrati agli studenti subito dopo la laurea. La seconda indagine, invece, riguarda 660mila laureati di 76 atenei e offre i dati sul loro inserimento lavorativo fino a cinque anni dopo il conseguimento del titolo.

Tra il 2011 e il 2021 l’età media alla laurea cala da 26,9 a 25,7 anni. Nello stesso periodo migliora anche la regolarità negli studi. La quota di coloro che concludono gli studi in corso, infatti, passa dal 38,9% del 2011 al 60,9% del 2021. Tra i laureati, prevalgono coloro che provengono da ambienti familiari favoriti sul piano socio-culturale. Il 30,9%, infatti, ha almeno un genitore con un titolo di studio universitario (nel 2011 era il 26,9%).

La minore utilizzazione da parte degli studenti delle strutture e dei servizi universitari (come postazioni informatiche, laboratori, servizi di biblioteca, spazi dedicati allo studio individuale), rilevata nel 2021 rispetto al 2020 e legata all’emergenza pandemica, non ha intaccato il relativo gradimento. Il 90,5% dei laureati, infatti, si dichiara complessivamente soddisfatto dell’esperienza universitaria appena conclusa (nel 2011 era l’87,1%). In particolare, l’88,8% dei laureati è soddisfatto del rapporto con il corpo docente; l’80,9% dei laureati considera le aule adeguate; il 72,9% sceglierebbe nuovamente lo stesso corso e lo stesso ateneo (nel 2011 era il 68,9%).

Riguardo all'occupazione dei laureati, nel 2021 il tasso di occupazione è pari, a un anno dal conseguimento del titolo, al 74,5% tra i laureati di primo livello e al 74,6% tra i laureati di secondo livello del 2020. Si registra un tendenziale miglioramento del tasso di occupazione rispetto al 2019, con un aumento pari al 2,9% per i laureati di secondo livello, mentre per i laureati di primo livello l’incremento è più contenuto, pari allo 0,4%.

In questo quadro positivo sui risultati occupazionali dei laureati, si rileva che nel 2021, a un anno dal conseguimento del titolo, la forma contrattuale più diffusa è il lavoro non standard, prevalentemente alle dipendenze a tempo determinato, che riguarda circa il 40% degli occupati (41,4% laureati di primo livello e 38,5% laureati di secondo livello).

Il Rapporto AlmaLaurea 2022 analizza il tema della fiducia per alcuni aspetti della vita e della società in relazione al miglioramento delle possibilità occupazionali e professionali dei laureati. I laureati esprimono elevati livelli di fiducia nella tecnologia (70,9% per i laureati di primo livello e 69,6% per quelli di secondo livello), nella rete di relazioni sociali (67,2% e 67,8% rispettivamente) e nella famiglia (67,2% e 67,0%). La quota di laureati che esprime un’elevata fiducia nell’università e nelle imprese è, invece, di poco inferiore al 50% (per i laureati di primo e di secondo livello rispettivamente 48,8% e 45,5% nei confronti dell’università, 43,1% e 42,2% nei confronti delle imprese).

 

 

Categorie: Istruzione e formazione | Consorzio interuniversitario AlmaLaurea

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