I numeri che non ti aspetti

23.09.2013

Il Presidente dell'Unione statistica dei comuni italiani presenta i temi del convegno Usci 2013

Mettere a confronto responsabili degli uffici comunali di statistica, rappresentanti delle istituzioni, ricercatori dell’Istat e di varie università su temi di interesse per la statistica ufficiale territoriale, tra cui il benessere equo e sostenibile (BES) e le nuove dimensioni istituzionali della funzione statistica a livello comunale. È questo l’obiettivo del convegno dell’Unione nazionale dei comuni italiani (Usci), in programma a Messina il 26 e 27 settembre 2013.

 L’attenzione che l’evento riserva al BES s’inquadra nell’attuale dibattito sul cosiddetto “superamento del Pil”, basato sulla convinzione che i tradizionali parametri per valutare il progresso di una società debbano essere integrati con misure di diseguaglianza e sostenibilità. Progetti come Urbes e Bes delle Province, in particolare, dimostrano che i nuovi indicatori del benessere, opportunamente declinati a livello territoriale, possono costituire validi strumenti di misurazione delle potenzialità dei contesti locali, su cui far leva per promuoverne la crescita e lo sviluppo.

Dal programma dei lavori del convegno risulta chiaramente che parlare di benessere equo e sostenibile significa confrontarsi con un oggetto complesso e multidimensionale, che pone sfide rilevanti sul piano concettuale, metodologico e operativo. Nello stesso tempo vuol dire tenere conto di fenomeni che appartengono al vissuto delle persone, come la salute, l’istruzione, il lavoro, la conciliazione dei tempi di vita, il benessere economico, le relazioni sociali, la partecipazione politica, la sicurezza, il patrimonio culturale, l’ambiente, la qualità dei servizi.

In virtù di questa complessità, il BES è un ambito d’indagine che interessa non soltanto gli statistici ma anche i decisori pubblici, sollecitati dall’attuale crisi economica a esercitare la loro azione di governo sulla base di una nuova idea di welfare, che valorizzi i beni comuni, trasformi i vincoli ambientali in opportunità e tenga conto della qualità della vita delle generazioni future.

Le varie esperienze del BES si segnalano anche per il loro carattere innovativo sul piano metodologico e organizzativo. A questo proposito, basti pensare che il processo di definizione delle dimensioni e degli indicatori del benessere non avviene nel chiuso dei laboratori statistici ma coinvolge esperti, ricercatori, rappresentanti delle istituzioni, delle parti sociali, delle associazioni di categoria, del mondo dell’associazionismo e cittadini. Nel complesso si tratta di migliaia di persone, coinvolte in un processo partecipativo che gioca un ruolo essenziale nel dare legittimazione sociale a questo tipo di progetti.

Le due giornate di lavori in programma a Messina metteranno anche in evidenza che il BES comporta una profonda valorizzazione delle fonti amministrative e stimola una collaborazione interistituzionale che è in sintonia con la logica policentrica del Sistema statistico nazionale. Il confronto tra i soggetti del Sistan sui temi del BES, peraltro, si è arricchito recentemente di una nuova opportunità di sviluppo, rappresentata dalla comunità virtuale del progetto Urbes. La Community si è rivelata un ambiente di dialogo particolarmente efficace per valorizzare il contributo degli attori coinvolti nel progetto. In quest’agorà virtuale, che fa parte della Sistan Community, l’ambiente Social a disposizione dei soggetti del Sistema sul portale del Sistan per confrontarsi su tematiche professionali, si sono incontrati esperti appartenenti a varie realtà istituzionali, che hanno messo a sistema competenze professionali, idee, proposte ed esperienze con l’obiettivo di fare network tra i soggetti del Sistema.

Per quanto riguarda l’altro grande tema del convegno, quello della funzione statistica a livello territoriale, è da sottolineare che i recenti cambiamenti normativi restituiscono alla funzione statistica in ambito comunale quella centralità che merita e, al tempo stesso, le ipotesi di revisione del d.lgs. 322/89 prefigurano la rivisitazione dell’assetto complessivo del Sistan, delineando uno scenario di complesse sollecitazioni e opportunità per la statistica comunale.

Per avere un’idea della portata delle trasformazioni in atto e dei riflessi che comporteranno per la statistica a livello locale, basta pensare alla costituzione dell’anagrafe nazionale della popolazione residente. Si tratta di un’operazione che porterà le attuali 8.092 anagrafi comunali a confluire in un’unica “mega-anagrafe” nazionale, segnando una svolta epocale sul piano normativo, organizzativo e tecnologico e ponendo il servizio anagrafico al centro dell’Agenda digitale italiana, quale strumento per incrementare la produttività della macchina amministrativa e per ridurre gli oneri burocratici sui cittadini. Non meno densa di conseguenze sarà la costituzione dell’archivio nazionale delle strade e dei numeri civici. L’obiettivo è realizzare un’infrastruttura tecnologica e di servizi che, attraverso una gestione dinamica delle informazioni rilevate dai comuni, dall’Agenzia del Territorio e dall’Istat, permetterà nei prossimi anni di disporre di informazioni univoche sulle strade e sui numeri civici aggiornate e certificate dai comuni per l’intero territorio nazionale. C’è poi il grande appuntamento con i censimenti permanenti, che comporterà la produzione di dati a livello comunale e subcomunale fruibili annualmente. Insomma siamo in presenza di cambiamenti che sollecitano direttamente la  funzione statistica a livello locale, mettendo alla prova la sua capacità di dare risposte efficaci alle esigenze delle comunità locali.

Aprire un tavolo di lavoro su questi temi è un modo efficace per condividere le trasformazioni in atto con tutti i soggetti interessati, stimolando un dibattito che può favorire una maggiore consapevolezza e assimilazione dei cambiamenti che stiamo attraversando.

A fronte di questo scenario, la sfida più impegnativa sarà quella di coniugare la capacità di dare risposte articolate alla domanda informativa espressa dai territori e al contempo di garantire la coerenza globale del Sistema. Così potrà essere dato un nuovo impulso alla statistica ufficiale come fattore d’innovazione e sviluppo del Paese. Per questo è infine opportuno ricordare che dedicare le necessarie risorse alla funzione statistica non è un lusso, è un investimento per il futuro.

Riccardo Innocenti

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