La congiuntura economica in Abruzzo
Il Cresa pubblica i dati sul commercio e l’edilizia nel secondo semestre 2013
Il Centro regionale di studi e ricerche economico-sociali delle Camere di commercio abruzzesi (Cresa), che rappresenta le Camere di commercio abruzzesi nel settore degli studi socio-economici, diffonde i risultati delle indagini congiunturali svolte su un campione di 506 imprese con almeno tre dipendenti operanti in Abruzzo e su 164 imprese edili che hanno sede nella regione.
Nel 2013 la situazione del settore commerciale si è aggravata rispetto agli anni precedenti, come si evince analizzando gli andamenti medi annui di fatturato, i prezzi di vendita, i costi e l’occupazione. Alla forte contrazione del fatturato nel 2012 è seguito un ulteriore decremento nel 2013 che ha generato, nel biennio, un calo complessivo del 7,8%. Inoltre, nel periodo osservato si registra un incremento dei costi totali del 6,5% e un calo dell’occupazione del 2,2%.
Fatturato e occupazione mostrano contrazioni sia su base semestrale (rispettivamente -3% e -6%) che annuale (-6,5% e -4,4%). L’opinione degli operatori del settore sul futuro andamento del fatturato e dell’occupazione è negativa.
Per quanto riguarda il settore dell’edilizia, sono stati rilevati andamenti congiunturali di segno positivo della produzione (+2,6%), delle commesse (+2,4%) e del fatturato (+4,9%). I costi di produzione aumentano (costi delle materie prime: +2,8%; costi medi per addetto: +2,3%; costi dell’energia: +1,9%) e l’occupazione permane in una situazione critica (quella totale diminuisce del 4,1% e la componente straniera del 9,1%).
A livello tendenziale, però, gli indicatori mostrano andamenti positivi di produzione (+1,1%), commesse (+2,2%) e fatturato (+2,0%), recuperando le flessioni registrate nel primo semestre. I costi di produzione proseguono nella crescita anche su base annua (costi delle materie prime: +3,1%; costi medi per addetto: +1,9%; costi dell’energia: +2,0%) e l’occupazione totale e straniera diminuiscono meno di quanto rilevato nel semestre precedente.
Le previsioni degli operatori per i prossimi sei mesi sono negative ma in leggero miglioramento rispetto a quanto registrato nel primo semestre.
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