L’economia della Puglia nella prima parte del 2013

28.11.2013

Pubblicato l’aggiornamento congiunturale della Banca d’Italia sull’economia pugliese

È disponibile online L’economia della Puglia - Aggiornamento congiunturale sull’economia diffuso dalla Banca d’Italia.

Il decremento della produzione, del fatturato e degli investimenti, iniziato nel 2012, è proseguito nei primi nove mesi del 2013. Secondo le previsioni, nel quarto trimestre dell'anno la produzione si dovrebbe stabilizzare sul livello, basso, del trimestre precedente. Nel prossimo futuro inoltre  l’economia dovrebbe migliorare a seguito dell’aumento degli ordini in portafoglio, soprattutto di quelli di imprese straniere.

Nei primi sei mesi dell'anno le esportazioni si sono ridotte più velocemente che nel resto del sud Italia, e questo è dipeso dalle vendite all'estero del settore siderurgico – influenzato dalle vicende giudiziarie dello stabilimento Ilva di Taranto – e dalle esportazioni di petrolio depositato nella regione. Confermano il trend positivo le vendite all'estero della componentistica per autoveicoli, del farmaceutico e dell'alimentare. Il settore delle costruzioni continua ad arrancare a causa della debolezza del mercato immobiliare residenziale e del comparto delle opere pubbliche.

Nei primi sei mesi del 2013 il mercato del lavoro ha segnato una forte flessione. Il numero degli occupati si è notevolmente ridotto, inclusi anche i dipendenti a tempo indeterminato, così come l’occupazione giovanile. Il tasso di disoccupazione è aumentato di circa quattro punti percentuali.

Per quanto riguarda l’aspetto finanziario, nella prima parte dell’anno è diminuita, dopo la stasi del 2012, la richiesta di prestiti personali da parte della clientela non business, anche se in misura minore rispetto al resto del Paese. Il calo è stato determinato principalmente dalla scarsa domanda, influenzata dalla flessione degli investimenti, e dalla eccessiva richiesta di garanzie nell'offerta, che risente dell’aumentato rischio sulla concessione dei prestiti. La qualità del credito è ulteriormente peggiorata per effetto dell’aumento delle sofferenze e delle forme più lievi di anomalia, sono aumentati in maniera considerevole i ritardi nei pagamenti delle rate e le richieste di ristrutturazione del debito con rate più basse e tempo più lungo. Il credito al consumo per le famiglie è leggermente migliorato, anche se si registra un modesto calo delle richieste dei mutui abitativi, dovuto principalmente alla debolezza della domanda, in molti rinunciano a priori alla richiesta del mutuo, mentre l’offerta si è stabilizzata. La qualità del credito è rimasta alta. L’aumento della raccolta delle banche è continuato, anche se gli intermediari hanno dovuto contenere il loro margine di guadagno.

Categorie: Nuove rilevazioni, studi, ricerche | Lavoro | Puglia

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