Gli organi di enti locali sciolti in Italia

19.05.2015

Disponibile il rapporto del Ministero dell'Interno che descrive il numero e le caratteristiche degli scioglimenti dei consigli di Comuni e altri enti locali

Tipo di prodotto: Rapporto
Periodo di riferimento: 2010-2014
Anno di edizione: 2015
Disponibile su: http://ucs.interno.gov.it

Il Ministero dell'Interno pubblica on line lo studio Elaborazione statistica sui consigli degli enti locali sciolti in Italia, curato dall'Ufficio centrale di statistica.

Il lavoro rende disponibili ad altre amministrazioni, enti e cittadini i dati relativi all’attività di controllo sugli organi degli enti locali; i provvedimenti di scioglimento e la durata dei consigli possono essere infatti considerati come alcuni tra gli indicatori di efficienza dei governi locali, misurandone il grado di stabilità. I dati, relativi agli anni 2010-2014, riguardano i consigli comunali e provinciali, le comunità montane, i consorzi, le unioni dei comuni, le Asl.

Dal 2010 al 2014 sono stati sciolti 852 consigli comunali, che rappresentano l’11,5%  del totale dei comuni (7.090) delle regioni interessate dal fenomeno (tutte tranne Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Sardegna). Il maggior numero di consigli comunali è stato sciolto nell’anno 2013 (199 pari al 23,4% del totale degli scioglimenti) mentre si è avuta una sensibile diminuzione nel 2014 (-28,6%).

Nei cinque anni presi in esame il maggior numero di scioglimenti si è verificato nel Sud e nelle Isole (420 consigli comunali, il 49,3% del totale nazionale dei comuni con consigli sciolti), investendo il 19,3% del totale dei comuni dell’area. Segue il Nord (317 consigli comunali sciolti pari al 37,2% del totale), con una incidenza dell’8,1% sulla totalità dei comuni dell’area. Il Centro registra un valore assoluto inferiore rispetto al Nord (115 scioglimenti pari al 13,5% del totale) ma con un'incidenza maggiore sul totale dei comuni, pari all’ 11,5%.

Riguardo alle cause dello scioglimento, la prima è rappresentata dalle dimissioni dei consiglieri (45,3% del totale), seguono le dimissioni del sindaco (20,9%), il decesso o la decadenza del sindaco (10,3%  e  9%), l’infiltrazione e condizionamento di tipo mafioso (7,2%), la mancata approvazione del bilancio nei termini (3,6%) e la mozione di sfiducia (2,7%).

Categorie: Pubblica amministrazione | Ministero dell'interno

Ricerca

Ricerca Testuale
Argomento statistico

Territorio
  • Solo livello nazionale
  • Scegli il territorio
Regione
Provincia

Ente

Data di riferimento